Manca ancora un po’ prima dell’inizio del campionato ma Sarri per il reparto difensivo deve giù correre ai ripari
Arrivato un po’ all’improvviso e sembrava essere un pesce fuor d’acqua. Il classico giovane che arriva a gennaio per fare esperienza e vedere un po’ come se la cava per l’anno successivo. Ed è successo un po’ così per Oliver Provstgaard anche se lui ha fatto forse qualcosa di più perché con l’Empoli appena entrato nella sua gara d’esordio si fece subito notare con un intervento che gli costò una ferita alla testa e dovette giocare con una benda per quasi tutto il tempo in cui è rimasto in campo. Un fastidio non da poco visto che gli misero dei punti lì per lì, ma lui resistette e giocò fino alla fine per quella che fu una delle più bella gare della stagione.

Da lì entrò nei cuori dei laziali, non tanto per come aveva giocato quanto per l’ardore che ci aveva messo pur giocando appena una ventina di minuti, proprio nel momento in cui la squadra avvrsaria stava cercando di attaccare nel massimo sforzo. Una prestazione che, seppur di pochi minuti, è servita per mettersi in evidenza. E lo stesso temperamento lo sta avendo in questi primi giorni di ritiro con un allenatore che non conosceva. Per Sarri è stata una bella scoperta anche perché appare duttile e intelligente, tanto da aver capito cosa vuole e come vuole che la difesa si muova in mezzo al campo come desidera Sarri.
Provstgaard ha già scalato gerarchie
Lo stop di Patric, il piccolo problema alla schiena di Gigot (che si risolverà) e la squalifica di due giornate di Romagnoli, posiziona il buon Oliver Provstgaard accanto a Gila sia nella gara col Como nella prima giornata ma anche quella successiva col Verona. E questo non fa che accelerare il processo di apprendimento di un ragazzo che davanti a sé ha una grandissima occasione di mettersi in mostra anche perché, essendoci il solo campionato, potrebbe non giocare tanto avendo davanti Gila e Romagnoli, poi Patric quando tornerà a disposizione.
