E’ stato reso pubblico il totale dei soldi ricavati da ogni club di serie A dai diritti televisivi per la passata stagione agonistica ed è davvero incomprensibile come il club sia riuscito ugualmente a sforare i parametri
Un’estate calda, se non addirittura torrida e non soltanto dal punto di vista meteorologico per i tifosi della Lazio, a causa della clamorosa punizione inflitta al club dalla Federazione, che di fatto gli impedisce di effettuare qualsiasi acquisto in questa sessione estiva, per aver sforato i tre parametri di riferimento economico finanziari. Una mannaia che si è abbattuta sulla società che impedisce quindi di apportare i rinforzi necessari alla squadra consegnata al nuovo tecnico Sarri.

Una situazione paradossale e soprattutto mai vista prima in Italia e in Europa che ha scosso nel profondo l’ambiente biancoceleste che non ha mancato di manifestare tutto il proprio dissenso per il modo, ritenuto orami sorpassato, di gestire la società da parte del presidente Lotito. Soprattutto alla luce dei soldi che comunque tutte le società hanno a disposizione, e proprio ieri alcuni quotidiani hanno pubblicato ad esempio i ricavi derivati dai diritti televisivi per tutte le squadre della serie A.
Milioni dai diritti televisivi
Il calcio è profondamente cambiato. Negli ultimi anni sono andate via via scomparendo le gestioni a carattere “familiare“, dove un unico proprietario riusciva a gestire le sorti di un club. Ora tra fondi, proprietà straniere e partnership, sono sempre meno le società che non hanno fatto il passo per entrare nel calcio 2.0, fatto di milioni di investimenti, di player trading e dello sfruttamento massimo dei diritti tv, delle sponsorizzazioni e di tutto ciò che si può fare per veicolare più soldi possibile per reperire sempre nuove risorse. Restano davvero 3 o 4 le società gestite alla vecchia maniera anche in Italia e una di queste è proprio la Lazio di Claudio Lotito. Prendiamo ad esempio le risorse derivate dai diritti televisivi venduti sul territorio nazionale.

Secondo un accordo giunto al secondo anno di cinque di contratto, DAZN e Sky pagano, con percentuali diverse, circa 900 milioni all’anno totali alla Lega calcio per assicurarsi l’esclusiva di tutte le partite delle 38 giornate del massimo campionato italiano. Un benefit inimmaginabile per le società negli anni passati che per molti club però rappresenta l’unica vera fonte di sostentamento. Soldi sicuri da mettere a bilancio e con cui poi far quadrare i conti. Nell’ultimo anno il totale delle risorse nette distribuibili ai 20 club è stato di 898 milioni, contro i 1072 della stagione precedente. È bene precisare che il 2023-24 è stato l’ultimo anno del vecchio ciclo di commercializzazione: i corrispettivi a salire distorcono il confronto con il 2024-25, primo anno del nuovo ciclo.
Quello che ha incassato la Lazio di Lotito
Questa pioggia di milioni viene divisa con un criterio preciso che si basa su diversi parametri: 50% in parti uguali; 28% in funzione dei risultati sportivi, di cui il 14% in base alla classifica (11,2%) e ai punti (2,8%) dell’ultimo campionato, il 9,33% in base ai risultati degli ultimi 5 campionati e il restante 4,67% secondo i risultati storici a partire dalla stagione 1946-47 e altri ancora. Il risultato è che tra la più ricca, in questo caso l’Inter, e l’ultima, cioè il Venezia, ci sono quasi 50 milioni di differenza, ma tutti comunque hanno la loro fetta della torta. In vetta alla classifica dei ricavi troviamo quindi l’Inter, unica squadra oltre gli 80 milioni di euro, davanti anche al Napoli Campione d’Italia, e al Milan che sono rimaste addirittura sotto i 70 milioni.

La Juventus, quarta, si ferma a circa 67 milioni di euro. La Lazio ha portato a casa ben 55,6 milioni di euro totali, soltanto sei in meno della Roma. Anzi è curioso vedere come la voce che destina una percentuale in base alle presenze allo stadio pesa per meno di un milione di euro in favore dei giallorossi sui biancocelesti, nonostante il pubblicizzato continuo sold out alle loro partite. Resta incomprensibile e delittuoso come a fronte di queste cifre, riguardanti tra l’altro soltanto i diritti tv, la Lazio sia riuscita a farsi cogliere in fallo dai controlli della Covisoc e vedersi bloccare il mercato in questa sessione estiva.