A meno di un mese dall’inizio della stagione, il tecnico biancoceleste sta seriamente pensando di apportare modifiche importanti
La Lazio va avanti a testa bassa con il lavoro, solo che la direzione potrebbe cambiare. E in maniera radicale e imprevista, soprattutto per come Maurizio Sarri concepisce il calcio e il modo di fare calcio. Le partite viste fino adesso con i biancocelesti impegnati in amichevole e durante le sedute di allenamento ha visto una squadra già piuttosto solida in difesa, ma c’erano pochi dubbi visti gli interpreti e il fatto che conoscono a memoria la filosofia del tecnico toscano, ma assai sterile in attacco e con non poche difficoltà a proporre gioco.

E’ vero che ci vorrebbero altri giocatori e altri interpreti per dare più fantasia e mobilità al gioco, ma è altrettanto vero che giocatori nuovi non possono arrivare a meno che Lotito non si inventi qualcosa come un aumento di capitale che non ha mai fatto in vista sua, se non in modo sporadico, di poca entità e soprattutto per necessità. Quindi tocca agire in un altro modo e altra maniera, un po’ come faceva qualche anno fa, ovvero quando il Comandante lavorava in altre categorie e faceva davvero di necessità virtù, inventandosi ruoli e cambiando l’assetto.
Sarri vira sul 4-3-1-2: ecco chi farà il trequartista
Mai si sarebbe pensato o detto che Maurizio Sarri potesse allontanarsi dal suo 4-3-3, ma è concreta la possibilità che il tecnico possa cambiare, come lui stesso ha ammesso nella presentazione, anche se prima deve dare la possibilità “a tutti di essere consapevoli e sicuri nel modulo sul quale stiamo lavorando, poi una volta fatto questo, potremo pensare di variare qualcosa”. E l’allenatore, visti anche i giocatori, sta pensando di modificare qualcosa e testare in allenamento il 4-3-1-2, il suo primo e antico amore. Il suo Empoli, quello che l’ha fatto salire alla ribalta giocava proprio in questo modo e con questo assetto. Era la squadra che fece strabuzzare gli occhi a gente come Berlusconi e De Laurentiis e anche a Moratti, poi ebbe la meglio il presidente del Napoli. E da lì nacque il “sarrismo“, ma tutto ebbe inizio con un modulo differente dal 4-3-3.

Un’idea che potrebbe dare una scossa e anche la svolta che l’allenatore vorrebbe tanto dare alla Lazio. A una squadra che, quando si propone, forse si rispecchia troppo e dà la sensazione di avere timore ed essere così troppo leziosa. E’ una questione d’interpreti ma anche di movimenti in campo. Ed è così che nasce la possibilità di lavorare sul 4-3-1-2. Pensare che l’ultimo a proporlo alla Lazio fu Edy Reja, un tecnico filosoficamente lontano da Sarri, anche se quella squadra lì, aveva una notevole propensione offensiva con Klose e Cissé in avanti, ma avendo dietro qualità come quella di Hernanes, Matuzalem e Mauri che faceva la mezzala. E se la poteva fare lui, in teoria la potrebbero fare in tanti anche se il calcio è un po’ diverso, ma non più tanto. A giocare tra le linee il candidato principale è senza dubbio Zaccagni, ma potrebbe avere anche delle alternative come Pedro o Belahyane, con Castellanos e Dia come punte o anche lo stesso Pedro o Noslin come alternative in avanti.