Dopo la terza amichevole precampionato, prosegue la mini tournee della Lazio in Turchia e domani sera il grado di difficoltà si alzerà ancora di più contro i campioni in carica del Galatasaray
I biancocelesti proseguono la fase di preparazione in vista della gara inaugurale di campionato, prevista per il 24 agosto a Como contro gli uomini di Fabregas. Dopo i quindici giorni di ritiro trascorsi nel Training Center di Formello, con una doppia seduta quotidiana che Sarri e il suo staff hanno fatto svolgere all’intera rosa, la squadra è in Turchia dove era chiamata a disputare due amichevoli importanti, la prima contro il Fenerbahce di Mourinho persa per 0-1, la seconda domani sera contro il Galatasaray fresco vincitore della Super LIg.

La strana estate laziale prosegue con le gare amichevoli di preparazione in vista dell’inizio del campionato, ma è chiaro che il clamoroso blocco del mercato, imposto dalla Federazione alla società gestita dal presidente Lotito per non aver rispettato i tre parametri economico finanziari previsti, ha avvelenato l’umore di tutto l’ambiente. Uno smacco dal punto di vista dell’immagine, un’onta difficilmente cancellabile, un grosso problema dal punto di vista tecnico che impedisce di fatto alla società di rinforzare con qualche nuovo acquisto la rosa a diposizione di Sarri, chiamato così a “inventarsi” qualcosa.
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Prove tecniche di campionato
Dopo venti giorni di preparazione e con tre amichevoli precampionato disputate, Maurizio Sarri è chiamato a una prima scrematura nelle scelte per ottimizzare le idee tattiche che sta cercando di far applicare alla squadra. Dopo il test contro il Fenerbahce, domani sera arriva un impegno se possibile ancora più complicato, quello contro la squadra neo campione di Turchia del Galatasaray che si appresta anche a disputare la prossima Champions League. Sarà quindi una gara dallo stampo europeo che la Lazio dovrà affrontare con il massimo impegno per evitare di andare incontro a brutte figure.

Il tecnico toscano sta lavorando molto sulla fase difensiva e i risultati si cominciano anche a vedere, la squadra si protegge bene, la linea difensiva lavora di reparto e tutti si aiutano ripiegando compatti nei trenta metri di campo finali. Sta risultando invece più complicato costruire azioni di gol, la squadra sembra lenta, probabilmente con le gambe ancora imballate dalla dura preparazione svolta, ma serve sicuramente più brillantezza e concretezza soprattutto negli attaccanti.
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E’ tempo delle scelte
Ecco perchè da domani, l’ex tecnico di Juventus e Chelsea, dovrà cominciare a fare delle scelte, non soltanto dal punto di vista tattico, se insistere sul suo fidato 433 o cominciare a pensare a un modulo alternativo, ma anche per chiarire i diversi ballottaggi tra gli undici titolari. A partire dal portiere titolare, perchè ancora non sappiamo con certezza chi tra Provedel e Mandas partirà come numero uno titolare, fino ad oggi si sono perfettamente alternati, ci sarà da capire se la maggiore propensione a giocare con i piedi faccia alla fine pendere la bilancia in favore del più anziano Provedel. C’è da finire di sfogliare la margherita per il ruolo di regista: Cataldi o Rovella, Rovella o Cataldi? Anche per loro fino ad oggi c’è stata una precisa alternanza, i due sembrano simili, ma ognuno ha invece caratteristiche diverse nell’interpretazione del ruolo di regista basso, molto importante nello scacchiere di Sarri.

Forse Cataldi ha più rapidità di pensiero nel far muovere la palla, ma Rovella resta uno dei migliori interpreti in Italia del ruolo di interditore. La mezzala resta il vero problema tattico del centrocampo della Lazio, lo stesso Sarri prima di iniziare il ritiro aveva parlato della necessità di acquistare un giocatore diverso in quella zona di campo, ma il blocco del mercato ha chiuso qualsiasi possibilità. Dele Bashiru, Vecino, Belahyane, lo stesso Rovella, tante possono essere le idee per cercare di surrogare a quella che resta una vera e propria mancanza. Per ultima, ma non meno importante, la scelta del centravanti. Con il 433 soltanto uno tra Castellanos e Dia sarà in campo e ad oggi non è stato facile capire chi sia il più adatto per lo schema offensivo del tecnico toscano. Il senegalese ha saltato una gara per infortunio, ma ora è perfettamente guarito e pone la sua candidatura per la maglia “numero nove”. A meno di ribaltoni tattici che poterebbero così entrambi in campo in un attacco diverso a due punte.