Era soltanto la quarta amichevole stagionale di questa difficile estate della squadra biancoceleste, ma gli uomini di Sarri hanno offerto una bella prestazione tenendo testa a un avversario più avanti nella preparazione
Una partita vera. Sembrava una partita di coppa europea, una di quelle che purtroppo la Lazio non potrà disputare per aver mancato la qualificazione nell’ultima partita dello scorso campionato. Uno stadio ribollente di entusiasmo come non mai, pronto a osannare il ritorno ufficiale di Osimhen, una squadra campione di Turchia ancora più forte dello scorso anni grazie a una campagna acquisti faraonica, più avanti nella preparazione perchè la Super Lig comincerà tra soli sette giorni, eppure i biancocelesti hanno dimostrato una prova gagliarda, mettendo in mostra un’organizzazione, una abnegazione e anche una certa qualità mai vista nelle prime tre uscite stagionali.

Sarri ha scelto di cambiare quasi tutta la difesa, ma di confermare il resto degli undici scesi già in campo contro il Fenerbahce di Mourinho soltanto 72 ore fa. Segno che comincia a scremare le idee su quella che sarà la squadra titolare che poi sarà chiamata, tra una ventina di giorni, all’esordio a Como contro la possibile sorpresa allenata da Fabregas.
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La Lazio c’è
In questa estate davvero particolare per la Lazio, dove non può provare a rinforzare la rosa acquistando nuovi giocatori per via dello stop al mercato inflitto dalla Federazione, per non aver rispettato alcuni parametri economico finanziari, Maurizio Sarri sta cercando di plasmare una squadra diversa rispetto a quella che avevamo visto nella sua precedente esperienza sulla panchina biancoceleste.

Ieri sera Zaccagni e compagni hanno offerto davvero una buonissima prestazione in casa del Galatasaray, ribattendo colpo su colpo, senza mollare un centimetro di campo, anche dopo aver preso uno strano gol dopo pochi minuti di gioco, di testa nell’area piccola, dal giocatore avversario più basso tra tutti i ventidue, quel Torreira che per anni è stato anche oggetto di mercato biancoceleste. La squadra non si è disunita, anzi ha alzato il baricentro del gioco e, sfruttando le corsie esterne per la buona condizione già mostrata da Zaccagni e Cancellieri, ha cominciato a mettere paura alla squadra turca. E con un micidiale uno-due piazzato sul finire del primo tempo, grazie proprio a due giocate dell’esterno tornato dal prestito da Parma che hanno portato prima all’autogol del difensore turco e poi al destro al volo del capitano laziale, è andata al riposo addirittura in vantaggio.
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Un Sarri diverso
Nel secondo tempo il tecnico toscano ha cambiato subito cinque uomini mandando in campo Gila, Pellegrini, Cataldi, Vecino e Dia rispettivamente al posto di Hysaj, Nuno Tavares, Rovella, Dele-Bashiru e Castellanos, con Marusic che si sposta terzino a destra. La squadra sembra addirittura più padrona della situazione e sfruttando alla perfezione lo sbilanciamento degli avversari tutti proiettati alla ricerca del pareggio, con rapidi capovolgimenti di fronte, sfiora ripetutamente il terzo gol. Soprattutto con Pedro e Dia che si ritrovano praticamente la porta spalancata senza riuscire nella finalizzazione decisiva. Poi, a un quarto d’ora dalla fine arriva il pareggio ancora di Torreira con un piattone a giro dal limite dell’area che fissa il risultato sul 2-2.

Due gol subiti da un giocatore non certo avvezzo a essere decisivo sotto porta e che forse hanno acceso l’unica spia rossa nella partita disputata dalla Lazio ieri. Nelle tre amichevoli disputate fino ad oggi i biancocelesti avevano messo in mostra una diversa quadratura difensiva che ieri, proprio nelle occasioni dei gol subiti, è venuta sicuramente meno. Nel complesso una prestazione davvero incoraggiante per una squadra che è ancora in rodaggio e che in questi venti giorni che mancano all’esordio in campionato non potrà che migliorare dal punto di vista atletico, in brillantezza e velocità. Il Comandante aveva dettato i comandamenti nella presentazione ufficiale, sacrificio, volontà e spirito di rivalsa, e la strada intrapresa sembra davvero quella giusta.