L’ex portiere, Campione d’Italia nel 2000 con la Lazio, ha commentato la probabile scelta che Maurizio Sarri andrà a prendere dalla prima giornata di campionato per il ruolo da titolare
L’alternanza tra i pali della porta biancoceleste tra Provedel e Mandas potrebbe andare ben oltre le amichevoli estive, dove il tecnico toscano Maurizio Sarri ha fatto partire titolare a turno uno dei due, per poi lasciare spazio all’altro nell’intervallo della gara. Un dualismo nato quasi per caso a causa del blocco del mercato imposto alla società biancoceleste dalla Federazione che di fatto, impedendo di acquistare nuovi giocatori in questa sessione di mercato, non permette alla società di vendere qualcuno per l’impossibilità di rimpiazzarlo. Quindi, cedendo uno tra Provedel e Mandas, Sarri si ritroverebbe senza una valida alternativa, se non il terzo portiere promosso a secondo.

Luca Marchegiani, indimenticato portiere della Lazio dell’era Cragnotti, Campione d’Italia nel 2000 e titolare della porta biancoceleste in tutti gli altri trofei vinti in quegli anni, è però molto categorico sulla possibilità di attuare un turn over quasi sistematico tra i due numeri uno attualmente in rosa e dalle pagine del Messaggero in edicola oggi ha spiegato molto bene come quello del portiere sia un ruolo piuttosto delicato anche dal punto di vista mentale.
Un dualismo di troppo
Maurizio Sarri, per il ruolo di portiere della Lazio nella prossima stagione, starebbe infatti pensando a una soluzione inedita e probabilmente mai utilizzata in maniera così sistematica. Una soluzione che aiuterebbe a scegliere non scegliendo il numero titolare. Ivan Provedel e Christos Mandas, infatti, sono i due attuali portieri della Lazio che probabilmente giocherebbero titolari in molte altre squadre ma che, vista la mancata qualificazione alle coppe europee della squadra biancoceleste, che poteva regalare la ribalta o all’uno o all’altro, rischiano invece di fare una stagione da numero 12 con tutte le conseguenze del caso. Una situazione quasi paradossale che la società avrebbe voluto evitare se non fosse stata punita con lo stop del mercato in entrata per aver sforato i parametri economico finanziari necessari.

Sarri ritrova l’ex portiere dello Spezia che aveva fortemente voluto a Roma e che ha contribuito con due annate super al quinto e al secondo posto conquistati nei primi anni di gestione del tecnico toscano. Mentre Mandas da parte sua, arrivato giovanissimo dall’Ofi Creta, nella scorsa stagione ha saputo ritagliarsi un ruolo importante finendo da titolare nella seconda metà della stagione.
Marchegiani ha molti dubbi
Da qui l’idea di Sarri e del suo staff di far giocare lo stesso numero di partite ai due portieri, 19 partite a testa con un turn over sistematico mai visto prima. Un modo per tenere i due portieri sulla corda, in attesa anche di qualche cambiamento possibile nel mercato invernale che si aprirà il 1 gennaio del 2026. “Non ricordo una situazione del genere per una sola competizione, non so se Sarri ufficializzerà questa sua scelta a i due giocatori e ai media, ma certo è coraggiosa e inusuale. Così non è facile dare tranquillità ai portieri anche se il ruolo, in questo senso, negli ultimi anni si è evoluto”, afferma con sicurezza Luca Marchegiani dalle pagine del Messaggero in edicola oggi, che aggiunge, “si tratterebbe proprio di un’alternanza tecnica e mentale che andrebbe affrontata da Provedel e Mandas con un grande maturità. Sapete cosa vi dico? Che se Sarri scegliesse questa strada, diventerebbero decisivi e determinanti proprio i pareri dei due allenatori di Provedel e Mandas che, ogni settimana, possono segnalare al tecnico che è in condizione migliori dal punto di vista fisico e mentale”.

Il ruolo del portiere è indubbiamente diverso da tutti gli altri di movimento e una delle componenti fondamentali per giocare bene in questo ruolo è la tranquillità mentale. “Un tecnico ipotizza la formazione e i giocatori di movimento da utilizzare durante le partite della settimana ed i test della vigilia, ma un portiere non può essere giudicato per quelle brevi prove sul campo di allenamento. Sono più importanti le sedute a cui loro si sottopongono con i preparatori. Da molti anni i portieri sono preparati a scambiarsi il posto, ma questo è un caso nuovo e interessante. Averne due di livello è una garanzia per l’allenatore, si tratta solo di tenerli al top sotto il profilo psicologico”, conclude il portiere dell’ultimo scudetto biancoceleste.