In questa prima fase di ritiro e di preparazione, in vista dell’inizio della stagione, il tecnico toscano sembra avere più di un dubbio su alcuni ruoli nella squadra, ma tre sono stati già assegnati
Un’estate caldissima quella che la Lazio sta attraversando in attesa della prima gara di campionato che l’attende il prossimo 24 agosto a Como contro la squadra di Fabregas. L’inaspettato e clamoroso stop al mercato in entrata, imposto dalla Federazione per non aver rispettato alcuni parametri fondamentali economico finanziari, ha reso incandescente l’ambiente in aperta contestazione con la gestione del presidente Lotito, reo di sbandierare ogni anno il cosiddetto scudetto del mercato, quando invece è arrivata una punizione che rappresenta un’ onta dal punto di vista morale, danno incredibile per l’immagine, e una punizione dal punto di vista tecnico, in vista del prossimo campionato.

Il ritorno di Maurizio Sarri sulla panchina biancoceleste, anche se accolto favorevolmente dai tifosi, è risultato piuttosto turbolento anche per una rosa impossibile da rinforzare, dopo che lo scorso anno aveva mostrato più di una laguna strutturale, tanto da arrivare al settimo posto finale in classifica rimanendo per la prima volta, dopo otto partecipazioni consecutive, fuori dalle coppe europee.
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Le scelte di Sarri
La rosa è rimasta la stessa. Il Sarri bis quindi si è aperto tra tante incognite e poche certezze. L’ex allenatore di Juventus e Chelsea, tornando a Roma, sapeva di trovare una situazione non facile, ma anche di poter tornare ad allenare molti dei calciatori che avevano fatto parte della brillante prima esperienza sulla panchina biancoceleste. In questo primo mese di preparazione ha cercato infatti di coinvolgere tutta la rosa in quella che si presenta come una missione davvero difficile, perchè mai si era vista una società bloccata sul mercato e quindi impossibilitata a provare ad acquistare qualche giocatore su indicazione del nuovo allenatore.

Nelle varie prove tattiche di allenamento e nelle prima uscite fatte fino ad oggi, Sarri ha cercato di capire quali possono essere i possibili titolari della squadra, ha sfruttato questi giorni per provare varie soluzioni dando vita anche a qualche dualismo che molto probabilmente si risolverà soltanto alla prima giornata contro il Como. Alcune di queste scelte determineranno anche i tagli da fare in vista della presentazione della lista ufficiale per il campionato. Scelte che poi inevitabilmente porteranno a determinare delle possibili cessioni. Provedel o Mandas in porta, Dele Bashiru o Vecino a centrocampo, Rovella o Cataldi in cabina di regia e la scelta sugli esterni di difesa. Ma anche Cancellieri o Isaksen esterno d’attacco e poi Castellanos o Dia nel ruolo di centravanti. Tutti dubbi o scelte che Sarri sarà chiamato a sciogliere prima dell’inizio della stagione.
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Tre sicuri titolari
Più di un dubbio in vari ruoli della squadra, ma anche tre assolute certezze che Sarri ha individuato, uno per reparto e sui quali basa le fondamenta della squadra. Alessio Romagnoli in difesa, Matteo Guendouzi a centrocampo e Mattia Zaccagni in attacco sono i tre pilastri sui quali il tecnico toscano sta cercando di erigere il resto della squadra.

Tre giocatori con esperienza, carattere e carisma in grado di prendere per mano il resto dei compagni verso una stagione che si preannuncia comunque complicata. Un leader per reparto, attorno ai quali costruire la nuova identità biancoceleste, tre possibili capitani che possono fare anche le veci dell’allenatore in campo, in grado di stimolare a dovere i compagni, supportarli nei momenti difficili e accompagnarli nella crescita di una squadra che comunque potrebbe non aver espresso tutto il suo potenziale lo scorso anno sotto la gestione di Marco Baroni. Già nelle prime uscite amichevoli abbiamo visto come la tigna del centrocampista francese in mezzo al campo, la leadership del difensore romano e la tecnica del fantasista ex Verona in attacco siano stati decisivi ad esempio nelle due trasferte fatte per la mini tournee in Turchia.