Sarri blocca le uscite e chiede tempo: tra infortuni, incertezze e lista over da ridurre, ogni decisione slitta alla fine del mercato
Sarri prende tempo, ora vuole trattenere tutti. Tagli congelati, cessioni rinviate. Il blocco del mercato – come riportato nell’edizione odierna del Corriere dello Sport – obbliga alla prudenza, e l’allenatore ha chiesto al club di aspettare almeno fino a fine agosto. Le scelte definitive arriveranno sul filo del 31. D’altra parte, sarebbe stato strano il contrario. Un esempio semplice: Cancellieri viaggia verso la conferma, mentre per Noslin si riflette su un possibile addio, anche in prestito con diritto di riscatto.

Ma se Mau dovesse perdere un altro attaccante? Isaksen è ancora fuori causa per mononucleosi e i tempi di rientro restano incerti. Patric, stirato, dovrà restare fermo un mese. Romagnoli sconterà due giornate di squalifica. E poi c’è Gigot, un caso ormai evidente: il mal di schiena lo tiene fuori, ma le sensazioni sono altre.
Nessuno lo dice apertamente, ma è chiaro che l’ex OM, preso in fretta un anno fa, non rientra più nei piani. Ha giocato poco, giocherà ancora meno, forse vorrebbe partire. La Lazio però lo ha appena riscattato e per lasciarlo chiede 4 milioni: serve una cessione con plusvalenza, non una minus.
Sarri ha rallentato anche l’uscita di Ruggeri, il centrale cresciuto nel vivaio e reduce dal prestito alla Salernitana, seguito da Carrarese e Juve Stabia. Hysaj, nonostante il contratto fino al 2026 e l’ingaggio pesante, può tornare utile. Tavares, ancora in pieno processo di formazione tattica, va protetto anche fisicamente: per questo serve tenere un mancino puro come Luca Pellegrini. E poi c’è Lazzari, la cui velocità è una risorsa, specie se Marusic continuerà a lavorare da centrale di emergenza. Tutto da valutare, tutto da pesare.
I possibili scenari con la questione della lista per la Serie A
Basic resta in bilico ma guadagna qualche punto con il 4-3-3. Ieri si è fermato anche Belahyane, uno dei giovani che stava salendo nelle gerarchie e che Sarri ha iniziato a testare da mezzala. Problema muscolare: niente Burnley, probabilmente out anche con l’Atromitos. Si punta a recuperarlo per Como, ma a Formello prevedono almeno 10 giorni di stop.

È il momento della cautela. Giusto rinviare ogni decisione. Sarri vuole tenere tutti buoni, e Lotito gli ha dato carta bianca sulle uscite. I margini sono stretti: bisognerà escludere due nomi dagli over 22 (sono 19 per 17 posti), ma la lista potrà essere cambiata dopo la prima e la seconda giornata, fino alla chiusura del 2 settembre.
Le logiche di bilancio spingerebbero verso le cessioni per ridurre il costo del lavoro e riportarlo sotto l’80% dei ricavi, ma il tecnico non può permettersi di indebolirsi ancora. Il numero 10 che avrebbe raccolto l’eredità di Luis Alberto non è mai arrivato. E il vuoto tecnico resta. Toccherà agli esterni coprire il buco creativo. Dele-Bashiru può dare fisicità, Noslin sarà utile se Mau proverà il 4-3-1-2.
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In questo scenario, meglio tenersi aperte più strade. A gennaio, nel peggiore dei casi, il blocco sarà parziale e la Lazio potrà acquistare un giocatore per ogni cessione. Magari un secondo portiere, se Provedel o Mandas dovessero partire. Oppure un altro ruolo, sfruttando la liberazione dei due fuori lista. Forse è questa la via più sensata. Per Sarri. E per la Lazio.