Quattro romani in rosa, un derby alle porte e un’identità ritrovata: la Lazio riscopre le sue radici come non accadeva dal 2005-2006
Vent’anni dopo, la Lazio torna a parlare romano. Non è solo una questione d’accento: è appartenenza, è radici. Il campionato 2025-26 – come riportato nell’edizione odierna del Corriere dello Sport – si aprirà con quattro giocatori nati nella Capitale presenti in rosa. Si tratta di Luca Pellegrini, Danilo Cataldi, Alessio Romagnoli e Matteo Cancellieri. Un evento che non si verificava dalla stagione 2005-2006. Un dettaglio simbolico che però racchiude un significato profondo, identitario.

Bisogna tornare alla seconda stagione dell’era Lotito per ritrovare una presenza così marcata di calciatori autoctoni. All’epoca, tra i protagonisti figuravano Paolo Di Canio, Fabio Liverani, Fabio Firmani (arrivato dal Catania) e un giovanissimo Lorenzo De Silvestri, appena promosso dalla Primavera all’età di 17 anni. Raccolse tre presenze tra Coppa Italia e Intertoto, ma fu da subito considerato parte del gruppo.
Poi, un lungo vuoto. Da allora, la componente romana si è via via assottigliata, sopravvivendo grazie a singoli nomi: Berni, Candreva, lo stesso Cataldi. Il resto si è limitato a comparse fugaci, spesso provenienti dal vivaio.
Durante la gestione di Simone Inzaghi, si affacciarono in prima squadra giovani come Murgia, Crecco, Palombi, Germoni, Rossi o Armini. Ma nella maggior parte dei casi si trattava di presenze transitorie, legate a necessità momentanee. Oggi il quadro è diverso: Pellegrini, Cataldi, Romagnoli e Cancellieri non sono soltanto parte della rosa, ma potenzialmente titolari.
La Lazio dei romani… e sempre più dei laziali
Ed è proprio qui che sta la differenza. Cataldi rappresenta l’anima del vivaio, una bandiera silenziosa che ha attraversato stagioni difficili per imporsi come riferimento tecnico e caratteriale. Romagnoli, laziale dichiarato, è tornato da ex capitano del Milan per guidare la difesa con carisma e affidabilità. Pellegrini ha fortemente voluto la Lazio e oggi è una risorsa fondamentale sulla fascia.

Cancellieri è rientrato con l’obiettivo di prendersi un ruolo da protagonista e sta provando a meritarselo giorno dopo giorno. C’è anche un legame emotivo, perché tre di loro — Pellegrini, Cataldi e Romagnoli — sono tifosi laziali dichiarati, cresciuti nel mito di Nesta, Signori, Nedved e Mihajlovic. A voler essere precisi, i quattro erano già tutti insieme nella rosa del 2022-23, ma solo da gennaio, con l’arrivo in prestito di Pellegrini. Stavolta ci saranno dal primo giorno d’estate.
E in una città che si nutre di rivalità storiche, anche questo è un dato che conta. Non è un caso che nell’ultimo derby il gol della Lazio sia arrivato da Romagnoli, servito da Pellegrini. Se non fosse stato per il pari di Soulé, sarebbe rimasta una delle stracittadine più iconiche degli ultimi anni.
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E proprio il confronto con l’altra sponda del Tevere rende tutto ancora più gustoso. Per molto tempo è stata la Roma a sbandierare la presenza massiccia di giocatori romani: Totti, De Rossi, Florenzi e oggi Lorenzo Pellegrini. Ma al prossimo derby, sarà la Lazio a contare quattro romani in rosa, contro i due giallorossi (Pellegrini e Pisilli). Un piccolo, grande orgoglio. Perché vent’anni dopo, la Lazio è tornata a parlare la lingua di casa.