Le ali fanno gol i centravanti no, ma serve il bomber nella “nuova” Lazio di Sarri?

C’è una curiosità che sta venendo fuori da queste prime amichevoli della squadra biancoceleste, ma è solo un dato e fa riflettere

Una Lazio che si evolve e si trasforma. Da vedere se in meglio o meno. Di sicuro in queste prime partite, che servono più che altro per la forma e per gli automatismi, qualche segnale inedito è arrivato, almeno per quel che riguarda il ritorno di Maurizio Sarri e quello che sta cercando di risaltare con quello che ha a disposizione. E quello che viene alla luce, cercando di vedere la superficie sono i sette gol realizzati in queste prime amichevoli e la maggior parte di loro, tutti o quasi segnati o procurati grazie al lavoro degli esterni. E questo è una cosa che fa riflettere, anche se potrebbe trattarsi solo di una mera coincidenza. Ma tant’é.

Mattia Zaccgni durante l'allenamento a Formello
Le ali fanno gol i centravanti no, ma serve il bomber nella “nuova” Lazio di Sarri? (Foto SS Lazio) Lalazio.com

Se la si vorrebbe vedere in un certo modo, si potrebbe dire che gli attaccanti esterni della Lazio potrebbe essere tornati a fare la differenza o forse come mai l’hanno fatta. In tutto sono sette i gol realizzati nelle amichevoli, l’unica dove non si è andati a segno è col Fenerbahce d Mourinho, con l’unica sconfitta rimediata dai biancocelesti di Sarri. Si parte col 3-0 contro la Primavera, dove sono andati a segno Pedro, schierato a sinistra del tridente con Castellanos e Noslin, mentre la seconda rete è stata siglata da un altro esterno che sta facendo bene come Cancellieri che segnò di sinistro a giro, un gran bel gol. Ma sempre contro la Primavera, si disse anche se questa prima partita sembrò quasi si trattasse di una regola.

Gli esterni l’unica cosa che funziona in avanti

Una regola quasi, tanto che col Galatasaray, il pareggio è arrivato su un autogol del povero Sanchez che non è riuscito a controllare e dominare una palla avvelenata e mal gestita dallo stesso Cancellieri che cercò di deviare in rete da calcio d’angolo. Mentre la rete, forse più bella, per manovra e costruzione del precampionato è nata proprio da due esterni, ancora loro, nel caso specifico Cancellieri, sempre lui, e capitan Zaccagni che ha appoggiato in rete una palla perfetta dell’ex giocatore del Parma. E, proprio per non farsi mancare nulla, e quasi confermare questa piccola regola legata agli esterni della Lazio, l’ultima con Burnely l’ha decisa un’altra volta un esterno, ovvero il buon Cancellieri.

Matteo Cancellieri mentre si involta sulla fascia col Galatasaray
Gli esterni l’unica cosa che funziona in avanti (Lalazio.com)

L’unico gol senza un esterno protagonista è il rigore di Guendouzi allo scadere contro l’Avellino valso l’1-0, ma è anche vero che pure lì, anche quell’azione nasce da un guizzo di Noslin, anche lui altro esterno della Lazio di Sarri, tanto che il tecnico è lì che lì sta utilizzando, anche se l’olandese non è che stia sfruttando al massimo questa opportunità. Ma la regola è confermata e si direbbe che sugli esterni almeno l’attacco sta dando delle risposte mentre i vari Castellanos e Dia faticano non poco e quasi ci si chiede se siano utili nella fase realizzativa o meno nella nuova Lazio di Sarri. Ovviamente è solo un gioco e dei numeri, ma fanno riflettere.

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