L’elenco dei dieci colpi di mercato più prestigiosi, chiusi dalla Lazio nel corso della sessione estiva: sette sono arrivati con un solo presidente
“Ti ricordi quando la Lazio faceva mercato e acquistava dei giocatori?”. Quante volte, nel corso di quest’estate, avete ascoltato o letto questa battuta? Nelle radio, sui Forum, nelle chat tra tifosi, molti sostenitori biancocelesti hanno provato a trovare un piccolo momento di ilarità all’interno di una situazione a dir poco drammatica. Il club biancoceleste è l’unico in Europa ad essere rimasto fermo in sede di mercato. A non poter acquistare calciatori durante la sessione estiva.

Tutto a causa degli errori commessi dal club nella presentazione della scorsa trimestrale. “E’ stata inserita una cifra che ha fatto sballare tutto e che poteva tranquillamente essere inserita nel prossimo esercizio”, ha spiegato Lotito in conferenza stampa. Nel momento di maggior sconforto tra i tifosi biancocelesti, costretti a fare i conti con l’immobilismo del club in sede di mercato, proviamo a fare un tuffo nel passato e a constatare quali siano i migliori dieci acquisti effettuati dal club nel corso della sessione estiva del mercato.
I dieci colpi più importanti nel mercato estivo della Lazio
Campioni assoluti che hanno lasciato il segno; calciatori che hanno scritto alcune tra le pagine più esaltanti della storia della Lazio e che hanno regalato emozioni a non finire ai tifosi. Ps… piccola spiegazione: non è stato facile raggruppare esclusivamente dieci colpi di mercato. Molti fuoriclasse assoluti avrebbero meritato una menzione: starà a voi scovarne altri. Doppio ps… abbiamo calcolato solo gli acquisti realizzati nella finestra estiva: chi è arrivato a gennaio o i calciatori acquistati nei mesi precedenti, come ad esempio Gascoigne (operazione chiusa un anno prima), Riedle (acquistato a marzo), o Marcelo Salas (presentato a febbraio), non sono stati inseriti.
Hernan Crespo, l’acquisto più oneroso

Hernan Crespo è il calciatore più pagato nella storia del club biancoceleste. Dopo la vittoria dello scudetto, l’estate del 2000, il presidente Sergio Cragnotti sborsò quasi 120 miliardi di lire (cifra comprensiva dei cartellini di Sergio Conceicao e Matias Almeyda) per acquistarlo dal Parma. Crespo rimase a Roma solo due stagioni, vincendo una classifica dei capocannonieri (segnando 26 reti).
Juan Sebastian Veron, la luce

“Datemi Veron e Mihajlovic e vincerò lo scudetto”. Questa la promessa di Sven Goran Eriksson a Sergio Cragnotti l’estate del 1998. Il patron acquistò subito il difensore dalla Sampdoria, ma aspettò la stagione successiva per portare a casa il centrocampista argentino. Un concentrato di classe, tecnica, grinta, forza e qualità. Due stagioni con la maglia biancoceleste, impreziosite (oltre dalle tante giocate) dalla vittoria dello scudetto.
Pavel Nedved, il furetto imprendibile

Un colpo a sorpresa, un acquisto in sordina e con un investimento decisamente poco oneroso rispetto al trand di quegli anni. Ma che si è dimostrato azzecatissimo. Al termine degli Europei del 1996, che si chiusero con la vittoria della Germania in finale sulla sorprendente Repubblica Ceca, la Lazio chiuse l’acquisto del centrocampista che più si mise in evidenza in quel torneo: Pavel Nedved. A consigliarlo fu Zdenek Zeman, che stravedeva per lui e lo considerò più completo rispetto a Winter, che lasciò il club a parametro zero. Mai scelta fu più azzeccata. Nedved giocò cinque esaltanti stagioni, vincendo uno scudetto, numerose coppe e trascinando la Lazio.
Ciro Immobile, the king

L’estate del 2016 è ricca di cambiamenti: il club (dopo la telenovela Bielsa) affida la panchina a Simone Inzaghi e chiude l’acquisto di Ciro Immobile. L’attaccante campano, reduce da due stagioni negative (al Borussia Dortmund e al Siviglia), torna in Italia per rilanciarsi e in breve tempo si dimostra un attaccante eccezionale. Ciro segna gol a raffica e in ogni modo: con il destro, con il piede mancino, di testa, in acrobazia, da fuori area, con gli inserimenti, rubando il tempo agli avversari. In otto anni sgretola qualsiasi record: diventa il bomber più prolifico nella storia della Lazio, vince tre classifiche dei marcatori e una scarpa d’oro, insieme a tre trofei.
Sergej Milinkovic Savic: il tuttocampista

Il suo arrivo, l’estate del 2015 fu accompagnato da un trhilling; mentre il giovane centrocampista serbo si accordava con la Lazio, il Genk, società belga che deteneva il suo cartellino, chiudeva la trattativa con la Fiorentina. Sergej si presenta a Firenze, ma solo per rappresentare alla dirigenza viola la sua volontà: “Mi dispiace, ma voglio la Lazio”. Negli otto anni passati a Roma, Sergej si dimostra un giocatore completo: forte fisicamente, tecnico, bravo in zona gol, intelligente e attento in fase difensiva. Vince una Coppa Italia (segnando la rete in finale all’Atalanta) e due Supercoppe italiane. E’ ancora oggi il centrocampista più prolifico nella storia del club biancoceleste.
Japp Stam: il gigante buono

A pochi giorni dalla fine del mercato estivo del 2001, la Lazio chiude l’acquisto di Japp Stam. Il fortissimo difensore olandese diventerà una delle colonne della squadra nei successivi quattro anni. Potente, ruvido, ma allo stesso tempo abile ad impostare (tanto da giocare spesso anche come tezino), Stam forma con Nesta una coppia granitica e chiude la sua esperienza biancoceleste alzando al cielo la Coppa Italia.
Dejan Stankovic, il quinto derby consecutivo

Nel 1998 la Lazio vinse cinque derby consecutivi con la Roma. Quattro in campo e uno sul mercato. Il quinto derby vinto dai biancocelesti ha un nome e un cognome: Dejan Stankovic! Il centrocampista serbo infatti è stato corteggiato per mesi dal presidente giallorosso Franco Sensi, convinto di riuscire a strapparlo alla Stella Rossa di Belgrado. Stankovic, che a diciotto anni era già considerato una delle promesse del calcio mondiale, grazie alla sua straordinaria abilità di adattarsi a tutti i ruoli di centrocampo, è il sogno proibito del club giallorosso. Cragnotti, che nel frattempo aveva già chiuso in vista della stagione successiva, l’acquisto di Sinisa Mihajlovic e che ha in rosa uno dei centrocampisti serbi più apprezzati come Jugovic, si inserisce nella trattativa, proponendo a Stankovic di diventare il terzo serbo della Lazio del futuro. In meno di 24 ore chiude la trattativa, così, mentre in una riunione di Lega Sensi si vantava con i suoi colleghi di essere ad un passo dalla chiusura della trattativa, Cragnotti si presentava con gli accordi già firmati dal calciatore e dalla Stella Rossa, mandando su tutte le furie il rivale giallorosso.
Miroslav Klose, il panzer

L’estate del 2011 fu una delle più esaltanti per i tifosi biancocelesti. Il diesse Tare e il patron Lotito chiusero infatti gli acquisti di Cissè, Marchetti, Lulic, Konko, Cana e di Miroslav Klose: probabilmente l’attaccante più famoso e conosciuto al mondo che ha vestito la maglia della Lazio (solo Pedro a livello di importanza può avvicinarsi a lui). Klose esordisce con un gol eccezionale a Milano (superando in scioltezza Nesta) e gioca cinque stagioni a Roma, segnando valanghe di gol e vincendo la Coppa Italia del 2013: quella in cui i biancocelesti sconfiggono la Roma in finale.
Angelo Peruzzi, il leader silenzioso

Come migliorare una squadra che si è appena laureata campione d’Italia? Semplice, acquistando il miglior portiere italiano in circolazione. L’estate del 2000, la Lazio chiude l’acquisto di Angelo Peruzzi, il portiere più forte del campionato. Un’operazione che permette al numero uno, nato a Blera e reduce dall’esperienza all’Inter, di difendere i pali biancocelesti per sette stagioni. Nelle quali colleziona un trofeo (la Coppa Italia), tre qualificazioni in Champions League e un Mondiale. Lippi lo convoca nella spedizione azzurra del 2006, premiandone l’affidabilità e la tecnica. Nella Lazio (per la quale svolgerà anche il ruolo di Club Manager) è sempre stato un prezioso leader silenzioso.
Cristian Vieri, lo sgarbo a Sensi

Cristian Vieri è il colpo dell’estate del 1998. Acquistato nel giro di un giorno e dopo un blitz di Cragnotti durante un viaggio in yacht con il patron dell’Atletico Madrid Gil, l’attaccante della Nazionale viene annunciato negli stessi minuti nei quali il presidente della Roma Sensi presentava all’Olimpico la squadra. Vieri resta nella capitale una sola stagione (e gioca di fatto esclsuivamente sei mesi a causa di un infortunio), ma trascina la Lazio alla vittoria della Coppa delle Coppe (gol in finale) e a sfiorare il titolo.