La formazione biancoceleste gioca l’utlima amichevole prima che comincia la stagione ufficiale e il tecnico vuole vedere una spinta diversa
L’ultima occasione. Una partita dove qualcuno ha la possibilità di fare vedere all’allenatore che si sbaglia a pensare di tenerlo fuori o di poterci contare poco. E’ anche questo Lazio-Atromitos, l’ultima amichevole prima di tuffarsi nella stagione vera e propria, a cominciare dalla prima di campionato con il Como. Sarà l’opportunità per Cancellieri di confermarsi e di non far avere più dubbi all’allenatore, soprattutto adesso che Isaksen sta tornando. Per il danese ci vorrà ancora un po’, ma Cancellieri deve continuare a spingere per andare anche oltre alla gara di Como o Verona e di far capire che potrebbe essere non solo una valida alternativa ma qualcosa di più. O adesso o mai più. Sarà l’occasione anche per Nuno Tavares che non è che abbia così tanto convinto fino adesso. Magari sta incamerando esperienza ma qualcosa di diverso deve fare vedere.

A questo ragazzo portoghese che ha cominciato a sudare come forse mai nella sua vita dal punto di vista tattico deve comunque far vedere di che pasta è fatto, soprattutto per quel che riguarda l’assist e le sue accelerazioni. La fascia sinistra, dal punto di vista della qualità, eccezion fatta per Dele Bashiru, è senza dubbio più alta rispetto alla corsia opposta, tanto che Sarri spinge affinché sia in quella zona la maggior costruzione del gioco e della manovra offensiva, con Nuno e Zaccagni la Lazio potrebbe essere imprevedibile, come un po’ lo è stata la passata stagione. Ecco, il modo di attaccare e di proporsi è molto simile. Ma bisogna metterlo in pratica.
Occasione per Nuno per uscire dall’anonimato
Al terzino portoghese manca davvero l’ultimo tassello, con un precampionato condotto a buoni livelli fisici ma ha dato spesso la sensazione di svolgere il compitino. Sarri un po’ lo meno meno anarchico, ma non proprio bloccato o senza estro e libertà di avanzare anche perché, a quel punto tra lui e Pellegrini, non ci sarebbe alcuna differenza. Nuno Tavares potrebbe anzi, dovrebbe essere l’arma in più di una Lazio che è identica o quasi, eccezion fatta per Cataldi e Cancellieri, rispetto all’anno scorso. Una squadra un po’ piatta e il portoghese è il giocatore che può rompere gli equilibri in qualsiasi momento, magari meno indisciplinato come forse lo era con Baroni per qualche tratto di gara.

Sarri tenterà qualche prova in più come quella di mettere Gila e Provstgaard prima dell’esordio ufficiale, in attesa del rientro di Romagnoli dalle due giornate di squalifica, con Marusic a destra e Tavares a sinistra, questa dovrebbe essere la linea difensiva col Como. Tra i pali sarà il turno di Mandas che affronta la sua prima squadra di ragazzo, ma in campionato alla prima ci sarà Provedel a meno che il giovane non faccia qualcosa per cui Sarri ci ripensi. A centrocampo viste le assenze di Vecino e Belahyane, previsti a disposizione per il Como, difficilmente non si rivedranno Guendouzi, Rovella e Dele-Bashiru, quest’ultimo come Tavares sempre titolare finora. Davanti Cancellieri e Zaccagni procedono verso la conferma, con Castellanos che partirà titolare e Dia subenterà al suo posto nella ripresa. Curioso sarà vedere se faranno 45′ a testa oppure no. Stessa cosa per Cataldi e Rovella…