La Lazio ha chiuso il ritiro pre campionato con la vittoria di Rieti contro l’Atromitros. Ecco le pagelle del ritiro biancoceleste, ad una settimana dal via ufficiale della stagione
Promossi, bocciati, rimandati e desaparecidos. Il ritiro della Lazio si è chiuso con il successo di Rieti contro l’Atromitros ed ha evidenziato l buono stato di forma di alcuni calciatori, le incertezze di altri, i dubbi e le buone sensazioni. Almeno in tre sono praticamente ingiudicabili. Ecco la fotografia della Lazio ad una settimana dall’inizio della stagione.

Pagelle: portieri: in due in corsa per una maglia
Provedel 6,5: Il ritorno di Sarri gli ha regalato maggiore sicurezza. Il tecnico si fida di lui ed è pronto ad affidargli nuovamente la maglia da titolare. Un solo errore nelle gare estive: il 2-2 subito dal Galatasaray. Con il Burnley salva almeno due volte il risultato.
Mandas 6: Alternato a Provedel per tutta l’estate, ha potuto dimostrare a Sarri di essere un portiere completamente diverso rispetto a quello che aveva conosciuto. Le uscite restano il suo tallone d’Achille, basti vedere la rete subita dal Galatasaray.
Furlanetto sv: Pochi minuti in campo: è destinato ad un’altra stagione da terzo incomodo.

La difesa: Provstgaard convince, Gigot e Patric mai visti
Marusic 7: Esperienza, personalità e sacrificio. Sarri lo ha alternato tra la fascia destra (dove dimostra di essere di un’altra spanna rispetto a Lazzari e Hysaj) e il centro della difesa. In emergenza il tecnico può contare su di lui anche in quella posizione. Pochi giorni fa ha parlato da leader: “Vogliamo il quarto posto e tornare in Europa”. Speriamo che tutti la pensino come lui.
Lazzari 5: Vorrei, ma non posso. Anche nel ritiro, Manuel Lazzari ha confermato le sensazioni che aveva regalato anche lo scorso anno. L’ex Spal ha corsa, dinamismo, ma quando si trova nella trequarti campo avversaria diventa prevedibile e mai pericoloso. Potrebbe essere a rischio taglio.
Gila 6: Sarri si fida di lui, ed è pronto a consegnargli una maglia da titolare. Gila alterna chiusure perfette a errori grossolani in appoggio. Ha chiuso la scorsa stagione commettendo l’errore che ha deciso la sfida con il Lecce, lasciando la Lazio fuori dall’Europa. Deve riscattarsi.
Provstgaard: 6,5: Una delle sorprese del ritiro. Sin dal primo giorno e sin dalle prime prove, Sarri lo ha sempre testato al fianco di Gila, formando una coppia destinata a scendere in campo nelle prime due giornate (quando Romagnoli sarà squalificato). Il giovane danese ha personalità, tecnica e carisma. Il futuro è dalla sua parte.

Romagnoli 6: Con Sarri sarà chiamato a guidare la difesa. Ha lasciato spazio a Provstgaard, ma ha confermato di essere ancora un punto di riferimento importante. Apetta il rinnovo di contratto e un ruolo ancora più centrale.
Patric sv: Neanche il tempo di rientrare in campo dopo l’interventi chirurgico, che lo spagnolo si è fermato nuovamente. Una brutta tegola per Sarri, che resta il suo più grande estimatore. Tornerà dopo la prima pausa del campionato.
Gigot sv: Non pervenuto, non giudicabile, forse mai preso seriamente in considerazione. Nella prima amichevole (con la Primavera) ha giocato solo mezz’ora, poi è scomparso dai radar, fermato da una forte sciatalgia. Ha saltato gran parte del ritiro e viaggia verso il taglio. Peccato…Sarri non ha in rosa centrali con le sue caratteristiche.
Nuno Tavares 6,5: Ritiro più che incoraggiante. Il feeling con Sarri sembrava impossibile: ma il tecnico ha apprezzato il suo modo di giocare e la sua abnegazione. “Pensavo fosse diverso, ma gli anni al Benfica lo hanno fatto crescere”, ha detto il tecnico, che si è spesso soffermato a spiegargli movimenti e giocate: rispetto allo scorso anno vedremo un Nuno Tavares meno esplosivo, ma il lavoro difensivo, lo aiuterà a capire i meccanismi della linea a quattro studiata da Sarri. Che ha avuto un sussulto, quando a Burnley si è messo in evidenza con una diagonale perfetta.
Pellegrini 6: Si è alternato con Nuno Tavares: senza picchi, nè errori. Come lo scorso anno, sarà l’alternativa a sinistra.
Hysaj 5,5: Pochi minuti, poche gare e pochi spunti. Riuscirà il terzino albanese a strappare l’inserimento nella lista dei 25 calciatori che verranno utilizzati in campionato?
Centrocampo: certezze, dubbi e speranze
Guendouzi 7: “Ha un entusiasmo travolgente, anche per i compagni”. Sarri, in poche parole, ha descritto perfettamente le caratteristiche di Guendouzi. Uomo ovunque e fedelissimo del tecnico. La prima maglia sarà sempre la sua. In queste amichevoli ha fatto di tutto: ha caricato la squadra, rimproverato i compagni, litigato con gli avversari e battuto rigori. E’ pronto per Como.
Rovella 6: Bravo nel tenere corta la squadra, nel rubare palloni e giocarli di prima: deve migliorare nelle verticalizzazioni e prendersi qualche responsabilità in più in attacco. Emblematiche le due occasioni con l’Atromitros nelle quali poteva calciare dal limite: ha sempre preferito l’assist ad un compagno.
Cataldi 6: Bentornato Danilo. E’ il regista con il maggior numero di presenze nell’era Sarri. E anche quest’anno si candida ad alternativa di lusso. Con i suoi tocchi di prima, le sue palle in verticale e le giocate di prima, può essere molto utile quando la Lazio sarà chiamata ad affrontare difese chiuse.
Dele Bashiru 5,5: Dal suo addestramento e dalla conoscenza degli schemi sarriani dipenderanno il futuro suo e quello della Lazio. Fino a quando Vecino non si è infortunato, Sarri li ha alternati nel ruolo di mezzala sinistra. Il nigeriano deve crescere, soprattutto nella continuità. Qualche spunto (ha dato il via all’azione del gol di Cancellieri a Burnley) e tante pause. Serve di più!

Vecino 5,5: Ancora una volta (come era accaduto lo scorso anno), si è fermato sul più bello. Sarri avrebbe bisogno di lui. Sarà in grado di garantire continuità di rendimento e di essere fisicamente al cento per cento?
Belahyane 5,5: L’esperimento mezzala si è fermato sul più bello. Sarri lo ha testato nel ruolo di mezzala, a causa delle poche alternative in mezzo al campo. Qualche buon segnale (positiva la gara con il Galatasaray) e qualche intoppo. Paga dal punto di vista fisico lo scontro con avversari più strutturati, ma tecnicamente ci sa fare. Può essere un jolly.
Basic sv: Difficile valutarlo: ha esordito con un gol nel test amichevole con la Primavera (Sarri lo ha utilizzato da attaccante esterno), ma poi ha trovato pochissimo spazio. Mai preso seriamente in considerazione, è tra i più seri candidati al taglio nella lista.
Attacco: cercasi gol dai centravanti. Pedro convince. E Cancellieri…
Isaksen sv: Neanche il tempo di dichiarare la sua gioia per il ritorno di Sarri, che la mononucleosi lo ha messo ko. Ha saltato tutto il ritiro ed ha iniziato da poco la preparazione. Dovrà rimettersi in forma e partire da zero: inizio in salita!
Cancellieri 7: Una dell rivelazioni dell’estate. Sembrava destinato a lasciare la capitale, ma si è messo a lavorare duro ed ha convinto il tecnico. Sia nei numeri (gol con la Primavera e a Burnely, autorete propiziata e assist nella sfida con il Galatasaray) che nelle prestazioni. Ha dimostrato a Sarri di essere cresciuto ed ha giocato con buona intraprendenza. Si è guadagnato la conferma e (in attesa del ritorno di Isaksen) la titolarità.
Castellanos 4,5: Non è stato il suo ritiro. Le voci contrastanti sul futuro e il ballottaggio con Dia non lo hanno aiutato a giocare con la giusta serenità. Ha chiuso la pre season all’asciutto, ma non sempre per colpa sua (traversa nel match con la Primavera e gol ingiustamente annullato a Frosinone). Taty ha palesato tutto il suo nervosismo nell’ultima amichevole a Rieti, reagendo ad un fallo di un avversario e beccandosi un rosso.

Dia 5,5: Anche lui, come Castellanos, chiude il ritiro (nel quale avrebbe dovuto convincere Sarri)) con zero gol segnati. Rispetto all’argentino ha saltato un paio di gare per il solito fastidio alla caviglia e si è messo in evidenza: a Burnley si era procurato un rigore (fallito da Zaccagni), a Rieti ha regalato un assist a Pedro. Ma serve molto di più.
Noslin 6: Sufficienza di incoraggiamento. Lo stop di Isaksen avrebbe potuto aprirgli delle chance in più, che non ha sfruttato. Superato anche da Cancellieri, si è trovato relegato in panchina, con pochi minuti a disposizione. Nei quali è riuscito a decidere due gare: a Frosinone si è procurato un rigore con un bello spunto personale e a Rieti ha sbloccato il risultato con uno stacco imperioso di testa. Costantemente in bilico, tra delusione e possibilità di riscatto; tra un taglio e la conferma!
Zaccagni 6: I segnali più incoraggianti sono arrivati a Rieti. Il capitano della Lazio, dopo diversi mesi, è tornato a regalare guizzi e spunti personali. In una squadra con poca qualità, Sarri ha bisogno come il pane dei suoi guizzi. Chiude il ritiro con un gol (segnato in casa del Galatasaray) e un rigore fallito (a Burnley).
Pedro 7,5: Ha aperto e chiuso il ritiro, segnando il primo e l’ultimo gol nelle gare amichevoli. Pedro non ha nessuna intenzione di cambiare registro. E’ stato il capocannoniere estivo della squadra (due gol come Cancellieri) ed ha confermato la sua grande capacità di impattare a gara in corso. E’ una grande arma per Sarri. Va sfruttata alla grande.