Arbitri e polemiche: a Como una partita condizionata dagli errori

Si inizia subito con la trasferta di Como. La Lazio spera di rivivere una stagione diversa dal punto di vista arbitrale rispetto allo scorso anno. C’è preoccupazione…

Pochi giorni fa la truppa arbitrale dell’Aia, con uno dei suoi rappresentanti (La Penna, della sezione di Roma), si è recata a Formello per un colloquio diretto con i calciatori della Lazio e il tecnico Sarri. Alla base del faccia a faccia, le spiegazioni sulle nuove norme (su tutte quelle relative alle sanzioni nei confronti dei portieri quando tengono per troppi secondi il pallone tra le mani), le nuove indicazioni sui falli di mano, sul fuorigioco e sul Var.

Un arbitro estrae il cartellino rosso durante una gara
Arbitri e polemiche: a Como una partita condizionata dagli errori – lalazio.com – La Presse foto

A distanza di pochi giorni un altro direttore di gara della sezione di Roma (Forneau) ha estratto il primo cartellino rosso stagionale, espellendo Taty Castellanos nel corso dell’amichevole disputata a Rietri contro l’Atromitos. Una sanzione arrivata dopo una mini rissa che ha coinvolto l’attaccante argentino e uno dei difensori della squadra ellenica. Pochi istanti prima si era acceso un primo capannello (che l’arbitro ha faticato a contenere) e che aveva visto coinvolto Guendouzi.

Arbitri e Lazio: un rapporto complicato

Il rapporto tra gli arbitri e la squadra biancoceleste nella scorsa stagione è stato contraddittorio e spesso condizionato da scelte poco comprensibili. Oltre ad alcuni episodi che hanno lasciato l’amaro in bocca nei calciatori: la Lazio lamenta (su tutti) il rigore concesso alla Fiorentina al 95′ della gara d’andata (i viola hanno chiuso a pari punti con i biancocelesti la stagione ma hanno prevalso in classifica grazie al risultato negli scontri diretti), la mancata espulsione di Douglas Luiz a Torino, quella non concessa nel derby di ritorno per la reazione di Saelemaekers su Gigot (simile a quella che portò al rosso di Castellanos all’andata), il gol annullato a Rovella a Parma.

Alcuni tra gli episodi arbitrali più clamorosi accaduti lo scorso anno alla Lazio
Arbitri e Lazio: un rapporto complicato – lalazio.com –

Ma a far arrabbiare la Lazio è stata soprattutto l’interpretazione arbitrale sui cartellini gialli: la squadra biancoceleste (nonostante abbia chiuso il campionato al quindicesimo posto per numero di falli fatti), è stata una delle più ammonite. Quella con la media ammonizioni più controversa: un giallo ogni 5,1 falli. Per fare un paragone, la Roma ha chiuso con un cartellino giallo ogni 6,5 falli fatti. La speranza, per Sarri e per tutti i tifosi biancocelesti, è che in questa stagione le cose vadano in modo completamente diverso.

A Como due clamorose sviste arbitrali

La trasferta di Como, esordio stagionale in programma domenica allo stadio Senigallia, sarà la prima sfida ufficiale della nuova stagione: una sorta di prova generale che permetterà a Sarri e ai calciatori di verificare immediatamente l’attitudine e l’atteggiamento dei direttori di gara nei confronti della Lazio. Proprio a Como oltre trent’anni fa, i biancocelesti subirono una sconfitta cocente, frutto di due clamorosi errori arbitrali. Era il 12 marzo del 1989 e la formazione biancoceleste guidata da Materazzi venne battuta 2-1 dai lombardi guidati da Marchesi.

Ruben Sosa, attaccante della Lazio degli anni 90, protesta con l'arbitro Pairetto durante Como-Lazio
A Como due clamorose sviste arbitrali – lalazio.com

Lazio e Como erano in lotta per la salvezza e lo scontro diretto (seppure all’inizio del girone di riorno) era già considerato un match fondamentale nella corsa per non retrocedere. La sfida fu decisa da due incredibili sviste arbitrali: o meglio un errore clamoroso e un’interpretazione complicata da speigare. La prima dopo soli cinque minuti, quando Giunta, attaccante del Como, sbloccò il risultato dopo essere partito in netta posizione di fuorigioco: alcuni difensori della Lazio neanche tentarono di raggiungerlo, convinti che da li a breve sarebbe arrivata la segnalazione dell’assistente. Nella ripresa, dopo il momentaneo pareggio di Gutierrez (difensore uruguaiano della Lazio), arrivò la seconda rete del Como.

A realizzarla fu Maccoppi al 93′: un minuto particolarmente insolito per la stagione 88-89. In quegli anni era infatti inusuale concedere diversi minuti di recupero. In mancanza di episodi gravi o di situazioni al limite, le gare si concludevano al 90′: al massimo veniva concesso un minuto aggiuntivo. Ma succedeva davvero di rado. Solo sette anni dopo, vennero invitati gli arbitri ad allungare il minutaggio e a segnalare il recupero. In quel Como-Lazio non c’erano motivi validi per prolungare la sfida ben oltre il novantesimo. Eppure l’arbitro Pairetto (tra lo stupore generale) lasciò proseguire la sfida tre minuti più del dovuto, portando i padroni di casa a segnare il gol che decise la sfida. Ma non la lotta salvezza: che premiò i biancocelesti e condannò i lombardi.

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