Ancora con diversi giorni d’allenamento, ma il tecnico ha le idee chiare per quasi tutti gli uomini da schierare, ne manca solo uno
Il grande momento è arrivato. Dopo aver passato gran parte del mese di luglio e lo stesso di agosto a prepararsi per la condizione e per la arrivare tatticamente pronti e organizzati, finalmente si balla e soprattutto si gioca. E’ effervescente l’atmosfera che si respira a Formello, tra lo staff tecnico e anche tra i giocatori. Qualcuno non sarò contento per via dei tagli anche se, a parte uno, sono solo a scopo dimostrativo perché poi alla fine della seconda giornata tutto verrà rimesso in piedi e in ordine. C’è il Como di Fabregas davanti e, nonostante le prove e qualche dubbio che viene palesato da qualche parte, il tecnico della Lazio non ne ha, almeno per la maggior parte della formazione che dovrà opporsi alla squadra lombarda.

Gli uomini che l’allenatore ha in mente di far giocare ce li ha ben presenti e non cambierà da qui al giorno della partita a meno che non ci sia qualcuno che si faccia male e che non possa scendere in campo, ma dalla difesa, inclusa la porta fino al centrocampo e gli esterni, Sarri già sa la formazione che manderà in campo. L’unica vera incertezza, ed è pesante allo stato attuale, riguarda il terminale offensivo. Chi sarà il centravanti che comincerà la gara, Castellanos o Dia? La premessa è d’obbligo, considerato che il mercato è bloccato, bisogna ricordare che Sarri probabilmente non considera Castellanos il suo centravanti ideale, per movimenti e per come attacca la profondità, soprattutto, e, sotto sotto, per come è strutturato e per come sta in campo, Dia, appare quello più congeniale.
Che dubbio atroce Sarri ha sul centravanti
Quella mezzoretta che il Taty ha giocato con la formazione greca, nervosismo a parte, non gli è piaciuta per niente, meglio paradossalmente, si è mosso Dia che non è che abbia fatto chissà cosa, ma lo staff tecnico e l’allenatore sono convinti che la squadra lo recepisce meglio e a tratti si muova anche meglio con il senegalese. Ma i dubbi nascono dal fatto che l’attaccante del Senegal ex Salernitana, non è proprio al massimo della condizione con quel piccolo infortunio che l’ha un po’ condizionato e uno pesante come lui se perde anche quattro o cinque giorni di preparazione, può risentirne eccome.

L’attaccante argentino sta bene nella capitale, ma qualche dubbio nei confronti di Sarri ce l’ha, non direttamente con l’allenatore, anche perché il rapporto è buono, solo che il ragazzo ha il timore di giocarsi il mondiale non come vorrebbe. E l’alternanza con Dia non è che lo faccia stare serenissimo. Tutt’altro. Sarri dovrà considerare una serie di fattori