Caccia all’Europa, la Lazio è più forte o più debole delle concorrenti? I pro e i contro

Con il calciomercato ancora aperto prende il via oggi uno dei campionati di Serie A più incerti degli ultimi anni, dove la lotta per lo scudetto, per un piazzamento europeo o per non retrocedere, è più incerta che mai

Allacciate le cinture, si riparte. Finalmente, dopo tante, troppe chiacchiere estive, il pallone tornerà a rotolare per i tre punti su tutti i campi della Serie A per una delle stagioni più complicate da decifrare degli ultimi anni. Il Napoli che per la seconda volta in tre anni ha sbancato la lotteria scudetto, alcuni addii eccellenti sulle panchine più prestigiose, le tossine delle fatiche del Mondiale per club che potrebbero ingolfare la partenza di alcune big, il mercato ancora aperto che potrebbe regalare al fotofinish a qualche contendente un jolly decisivo per far saltare il banco, insomma ci sono ancora una volta tutti gli ingredienti per una stagione appassionante che vedrà anche la Lazio provare a scardinare una delle certezze inossidabili in Italia: squadra che non vince, non si cambia!

Alcuni allenatori di serie A
Caccia all’Europa, la Lazio è più forte o più debole delle concorrenti? I pro e i contro – LaLazio.com – LaPresse.it

Il ritorno di Maurizio Sarri è l’unica nota non negativa di un’estate che ha mandato in fibrillazione il mondo biancoceleste. Il clamoroso blocco del mercato imposto dalla Federazione per non aver rispettato i tre parametri economico finanziari ha di fatto impedito alla società di acquistare nuovi giocatori almeno fino alla prossima sessione di mercato. Un’onta che ha scatenato contestazioni e polemiche nei tifosi, scesi ancora una volta in strada per manifestare tutto il proprio dissenso contro l’attuale gestione del presidente Lotito. Malcontento che non ha impedito però di far registrare il secondo miglior risultato nella campagna abbonamenti, con oltre 29mila tessere sottoscritte, per un amore comunque infinito.

Riparte la giostra del gol

Anche se l’estate non è ancora del tutto finita e molti sono ancora tranquilli e beati nei luoghi di villeggiatura scelti per le meritate vacanze, come di consueto riparte il campionato in pieno agosto e con il calciomercato ancora aperto. Un campionato se possibile ancora più incerto, dove il Napoli, con lo scudetto sul petto, parte con il ruolo di favorito, braccato però però dalle solite note, e Milan e Juventus provano a rilanciarsi dopo un’annata abbastanza deludente. Dietro tutte le altre tra incognite, new entry, nuovi ricchi e nuovi cicli che potrebbero sparigliare le gerarchie degli ultimi anni. La Lazio resta tutto un paradosso se non un grande enigma, da una parte ha l’enorme zavorra di non aver potuto fare mercato e quindi provare a migliorare le pecche di una rosa che da due anni arriva settima in classifica, e al termine dello scorso campionato è rimasta addirittura fuori dall’Europa, dall’altra c’è però il ritorno di Sarri, un parco giocatori che conosce già molto bene le teorie del tecnico toscano e la sola partita a settimana da gestire. E se fosse proprio la squadra biancoceleste alla fine a far saltare il banco? Proviamo ad analizzare pro e contro di tutte le avversarie di Zaccagni e compagni.

Napoli

Chi comincia con lo scudetto sul petto non può che essere la favorita numero uno per rivincerlo. Poi se viene anche allungata la rosa con giocatori del calibro di De Bruyne, allora l’equazione è praticamente risolta. L’infortunio di Lukaku, costretto ai box per alcuni mesi per un problema muscolare, potrebbe essere però un pesante handicap.

Pro: Una rosa allungata in tutti i reparti e quindi ancora più competitiva dello scorso anno, l’arrivo del campione belga, che anche se avanti con l’età resta un valore assoluto soprattutto per il livello del campionato italiano.

Contro: Il campionato post scudetto ha già fatto molti danni due anni fa, forse il difficile per il tecnico Conte arriva proprio adesso. L’assenza prolungata di Lukaku potrebbe risultare devastante più come leadership che come vera e propria mancanza tecnica.

Inter

L’addio dell’artefice del salto di qualità degli ultimi tra scudetti, trofei vari e la Champions League un paio di volta sfumate in finale, potrebbe essere più importante di quello che si pensi. L’ex del triplete mouriniano, Cristian Chivu, ne raccoglie una pesante eredità. La squadra ha mantenuto intatta l’ossatura, ma tutti con un anno in più, la rosa è stata però notevolmente allargata in tutti i reparti con elementi giovani che infatti adesso partono in seconda linea.

Pro: Una squadra che non ha perso nessuno dei veterani di mille battaglie e che potrebbe trovare la voglia di prendersi qualche rivincita e togliersi così qualche sassolino dagli…scarpini. La rosa è stata indubbiamente allungata e se qualcuno dei nuovi arrivati si dimostra già più competitivo dei titolarissimi allora sulla sponda neroazzurra del Naviglio si divertiranno.

Contro: L’età che avanza per molti dei senatori che hanno fatto le fortune degli ultimi anni e senza la guida sapiente e ragionata di Simone Inzaghi potrebbero non avere più gli stessi stimoli. In fin dei conti l’ex tecnico del Parma è all’esordio in una grande piazza.

Il trofeo dei Campioni nella mani dei giocatori del Napoli
Riparte la giostra del gol – LaLazio.com – LaPresse.lt –

Juventus

La Juventus voleva, poteva, doveva compiere l’ennesima rivoluzione e invece ha addirittura confermato quell’Igor Tudor che doveva essere un semplice traghettatore. Forse la società ha capito che il tempo delle rivoluzioni copernicane alla Thiago Motta è finito o non è mai cominciato nel regno sabaudo. Tante partenze eccellenti che spiegano il fallimento degli anni, non proprio adeguatamente rimpiazzati. David resta un grande colpo a parametro zero, ma resta il macigno Vlahovic ad oggi da risolvere.

Pro: La Juventus resta sempre la Juventus. Anche nel disastro dell’anno passato alla fine è riuscita ad arpionare una fondamentale, per il bilancio, Champions League, quindi in sede di pronostici la Vecchi Signora va sempre fatta sedere nei posti migliori.

Contro: La squadra non sembra essere stata rinforzata adeguatamente, ma almeno la società ha provato ad assecondare le richieste del tecnico per mettere in campo il suo credo calcistico. Le incognite Vlahovic, Koopmeiners e Nioco Gonzalez sono ancora tutti rimasti.

Milan

Forse il Napoli ha insegnato come si vince al primo colpo. E l’ennesima rivoluzione del Milan non poteva non ripartire da Allegri, uno che sa come si vince subito. Salutati alcuni eroi presenti e passati come Rejinders o Theo Hernandez, il mister toscano si affida all’usato sicuro e a qualche giovane virgulto capace di far rifiorire subito il fiore rossonero. Modric resta un extralusso per le nostre latitudini, un ex blancos che da solo vale il prezzo del biglietto.

Pro: Un tecnico vincente, un direttore sportivo che ha rivoltato la rosa come un calzino e Modric.

Contro: Tanti cambiamenti che devono essere assemblati per bene. Leao, eterno incompiuto, chiamato alla prova decisiva della sua carriera e Gimenez, strapagato a gennaio, devono riuscire a far saltare il banco in attacco.

Atalanta

L’Atalanta dei miracoli è chiamata a compiere quello probabilmente più difficile: ripetersi senza Gian Piero Gasperini in panchina. Basterebbe questo dubbio per far scivolare indietro la Dea nella griglia di partenza. E se aggiungiamo l’addio del capocannoniere e il forzato, per ora, reintegro dell’eroe della Europa League, allora forse il quadro è davvero più chiaro. Ma i Percassi in questi anni ci hanno insegnato che è difficile che sbaglino qualche mossa.

Pro: Difficile intravederne dopo una rivoluzione del genere, forse la mentalità che in questi anni hanno saputo costruire tra Bergamo alta e Bergamo bassa che fa vivere la squadra comunque in un bozzolo protettivo e li aiuta a uscire da eventuali momenti difficili. E il ritorno di Scamacca.

Contro: Non esageriamo nell’indicare Juric. Il tecnico croato lo scorso dove è passato ha lasciato soltanto macerie, un Re Mida al contrario. Il modo in cui riuscirà a integrarsi con ambiente e squadra sarà l’ago della bilancia dell’intera stagione neroazzurra.

Roma:

Discorso completamente opposto per i giallorossi. Questa volta la proprietà americana ha puntato sul manico e meno sui nomi da dare in pasto alla piazza. Se Gasperini saprà ripetere anche solo il 50% di quello che ha fatto in questi anni a Bergamo allora il Carnevale tipico scoppierà immediato all’ombra del Colosseo, altrimenti sarà un disastro. Gasp vale mezza campagna acquisti, o tutto o niente, ma solo se l’ambiente avrà la pazienza giusta nell’aspettarlo. Champions o disastrato, potrebbe non esserci via di mezzo.

Pro: Gasperini ha voluto ringiovanire la squadra e i giocatori che sono arrivati sembrano perfetti per far attecchire il suo credo calcistico, ma voleva anche altro e ha già lanciato un paio dei suoi strali all’indirizzo della dirigenza per un mercato non completato. Le sue paturnie potrebbero anche diventare un “contro” per tutto l’ambiente. Ferguson e Wesley e compagnia sembrano tutti sul punto di esplodere…

Contro: La solita piazza capace di alti e bassi come sulle montagne russe. Il pienone ad ogni gara casalinga è assicurato, ma se i risultati del nuovo corso con il Gasp non dovessero arrivare fin da subito che accadrebbe? La tenuta fisica di Dybala resta la solita incognita, troppo superiore alla media della rosa per non risultare decisivo…

Cesc Fabregas allenatore del Como
Riparte la giostra del gol – LaLazio.com – LaPresse.lt

Fiorentina

Alla Viola ogni anno spendono e spandono, ma alla fine sempre in Conference League arrivano. Anche in questa stagione il ribaltone tecnico è stato servito e sulla panchina è arrivato un allenatore che comunque sa come muoversi in mari agitati. Stefano Pioli potrebbe essere proprio quel comandante che sa far navigare un vascello sempre troppo sballottato dai venti e dal mare agitato. I milioni investiti sul mercato sono stati tanti anche quest’anno, la rosa è stata allungata per bene, i migliori sono tutti rimasti, manca solo far quadrare il tutto.

Pro: Un allenatore con la giusta esperienza per gestire un’ambiente non facile. Dzeko e Piccoli a rinforzare un attacco che aveva già Keane e Gudmundsson. Un centrocampo quadrato e una difesa più attenta possono dare quella concretezza che è sempre mancata ai gigliati.

Contro: Questa sensazione del vorrei ma non riesco mai che accompagna la Fiorentina in questi ultimi anni. La Conference come obiettivo massimo e troppe finali perse hanno forse dato un senso di rassegnazione a tutto l’ambiente.

Bologna

Il sogno Champions League si è trasformato in una concreta Coppa Italia vinta dopo un’attesa durata oltre sessanta anni. Vincenzo Italiano è riuscito lì dove avevano fino ad oggi fallito praticamente tutti. Ma il mercato ha portato il solito ribaltone con partenze eccellenti e l’ossatura della squadra degli ultimi due anni partita sull’altare delle plusvalenze.

Pro: La consapevolezza che anche a Bologna si può. La vittoria della Coppa Italia potrebbe aver regalato un salto di maturità e consapevolezza in tutto l’ambiente. L’arrivo di Ciro Immobile, il più forte attaccante degli ultimi venti anni in Italia potrebbe spostare tutto e creare un maremoto nel campionato.

Contro: L’arrivo di Ciro Immobile. Soltanto se la condizione fisica è tornata quella dei primi anni di Roma allora potrebbe essere un crack altrimenti sarà come al solito il gioco di Italiano a dover sopperire alla mancanza di un bomber.

Como

Sembrerà strano aggiungere a questo elenco i lariani di Fabregas, ma basti pensare che l’ultima volta che il Como restava due anni di fila nella massima serie accadeva nell’altro secolo! La proprietà indonesiana ha speso come nessuno in Italia, una campagna acquisti fatti di idee, di giovani promesse, di cose che in mano all’ex giocatore del Barcellona diventano subito delle pepite pregiate sul mercato. Il precampionato è stato a dir poco spettacolare e se le premesse sono queste allora il Como rappresenterà davvero la scheggia impazzita della stagione.

Pro: Tantissimi soldi da investire sul mercato per un’idea di calcio rivoluzionaria in Italia. Un tiky taka riveduto e corretto che ha già dimostrato di poter scombinare gerarchie prestabilite. Alcuni giocatori come Diao e Nico Paz sono già diventati piccoli fenomeni e in riva al lago ne sono arrivati anche altri questa estate.

Contro: Diciamolo francamente, soltanto il retaggio mentale di ognuno di noi non riesce a collocare più su della zona salvezza una squadra come il Como, che invece ha tutto per competere anche per i piazzamenti europei.

 

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