Zaccagni, ex spietato: contro il Verona la Lazio ha bisogno del suo capitano

Dopo il ko di Como, la Lazio cerca il riscatto all’Olimpico: Zaccagni guida la reazione biancoceleste contro il suo passato, l’Hellas Verona

Serve una scossa, anzi qualcosa in più dopo lo spettacolo opaco di Como. Una reazione immediata, una presa di coscienza e di responsabilità collettiva. E il primo a dover dare l’esempio è Mattia Zaccagni, il capitano, chiamato a caricarsi la Lazio sulle spalle. È il peso – e il privilegio – di indossare la fascia: oneri e onori che non ammettono pause.

Zaccagni a Frosinone
Zaccagni, ex spietato: contro il Verona la Lazio ha bisogno del suo capitano (LaPresse Foto) – Lalazio.com

Dopo il ko all’esordio, maturato in maniera amara e preoccupante, l’Olimpico si prepara a riabbracciare la squadra nel match con il Verona. Per il numero 10 biancoceleste non sarà mai una partita qualsiasi: affronta il club che lo ha lanciato, e contro il quale non ha mai fatto sconti.

I numeri parlano chiaro: nelle ultime quattro sfide contro l’Hellas, Zaccagni ha collezionato tre gol e tre assist. Un feeling speciale, che lo rende una vera bestia nera dei gialloblù. È la terza squadra a cui ha segnato di più in carriera (dopo Sassuolo e Spezia), un avversario che negli ultimi due anni lo ha visto protagonista in ogni confronto.

Nel 2023-24 sbloccò il match del Bentegodi (pareggiato poi da Henry nel finale) e decise quello di ritorno all’Olimpico con l’assist di Luis Alberto. La scorsa stagione, invece, dopo aver ereditato la maglia numero 10, ha firmato tre passaggi vincenti (a Castellanos, Dia e Gigot) e un gol nello 0-3 di Verona.

Zaccagni, il capitano che deve prendere per mano la Lazio

Una costanza impressionante, che però oggi deve trasformarsi in qualcosa di più. Perché a Como l’attacco biancoceleste ha mostrato preoccupanti limiti: sterile, senza idee, incapace di costruire pericoli reali. A parte la rete annullata a Castellanos per fuorigioco millimetrico, l’unico vero lampo è arrivato proprio dai piedi di Zaccagni: accelerazione a sinistra, scambio con Tavares e cross preciso, ma il Taty non ha chiuso l’azione. Troppo poco, anche per lui.

Zaccagni contro il Como
Zaccagni, il capitano che deve prendere per mano la Lazio (LaPresse Foto) – Lalazio.com

La società, l’estate scorsa, lo ha scelto come volto della nuova Lazio, consegnandogli la fascia dopo l’era Immobile. Una responsabilità pesante, confermata pure dal ritorno di Sarri, che da lui pretende qualità e leadership. Ora è il momento di alzare il livello.

La sfida con il Verona è già un crocevia: i biancocelesti devono rialzarsi subito, scrollarsi di dosso le scorie di Como e dimostrare che quella sconfitta è stata un incidente. E la reazione non può che passare dal capitano.

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Il problema non è solo il gol che manca – la Lazio non segna da due gare di fila in campionato, non accadeva dal 2021 – ma la costruzione stessa del gioco: troppi pochi tiri, poca incisività, poco coraggio. In questo scenario, Zaccagni diventa imprescindibile. È lui l’uomo chiamato ad accendere la luce, a rompere l’inerzia con una giocata, a cambiare l’inerzia della partita con la sua qualità. La Lazio ha bisogno di una scossa. E quella scossa deve arrivare dal suo numero 10.

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