Sarri: “Con il Como numeri da serie C. Nessuno mi ha chiesto di tornare in Europa”

Segui la conferenza stampa di Maurizio Sarri alla vigilia della sfida con il Verona. Il tecnico risponde alle domande dei cronisti a Formello

Da una parte la voglia di ripartire dopo il brutto ko con il Como; dall’altra la curiosità di capire se ci saranno dei cambiamenti rispetto alla formazione scesa in campo al Sinigaglia. Maurizio Sarri risponde alle domande dei cronisti in sala stampa a Formello. La prima della stagione, dopo la presentazione ufficiale.

Maurizio sarri
Diretta conferenza stampa Sarri: le parole prima di Lazio-Verona oggi LIVE – lalazio.com

Le parole di Sarri in conferenza stampa

Come ha lavorato la Lazio e quanta voglia di riscatto?
“La squadra ha lavorato in modo normale, come sempre. Abbiamo preparato la partita con una programmazione normale: così come la programmazione dei video. Da giovedì ci siamo dedicati a questa partita. La voglia di riscatto deve essere forte. Siamo una squadra che non vince in casa da sei mesi. Ci deve essere voglia di dare ai tifosi una soddisfazione”.

Che emozione ci sarà per il ritorno all’Olimpico? L’orientamento è concedere una prova da appello dopo Como o ci dobbiamo aspettare cambiamenti?
“Se si tratta di penalizzare qualcuno per l’ultima prestazione, non credo sia possibile cambiarli tutti. Non c’è da colpevolizzare qualcuno: a livello individuale non vedo nessuno più colpevole di altri. Non sarà una discriminante. Mi farà piacere tornare all’Olimpico: dobbiamo sentire la voglia di dare soddisfazione ai nostri tifosi”.

Come giocherà la squadra?
“La mia esperienza alla Lazio non è mai stata di grande palleggio. Quando parlo di come giocare, intendo come sviluppare il gioco. A Como avevo la sensazione che potevamo fargli male solo attaccando la profondità. L’abbiamo fatto tre o quattro volte e qualcosa poteva venire fuori. A Como abbiamo avuto numeri da serie C. Questo, come paradosso mi da fiducia: non possono essere i numeri nostri. Abbiamo perso per atteggiamento: il Como in questo momento è più forte di noi a livello di palleggio. Si poteva giocare con qualsiasi modulo, ma con quell’atteggiamento il risultato sarebbe stato lo stesso”.

Dele Bashiru, Pedro e gli obiettivi: “Nessuno mi ha chiesto l’Europa”

Sarri in conferenza stampa a Formello
Dele Bashiru, Pedro e gli obiettivi: “Nessuno mi ha chiesto l’Europa” – lalazio.com – foto SS Lazio

C’è un blocco psicologico?
“E’ un passaggio in cui giochi pensando, e allora perdi un tempo di gioco. Io penso di proporre un calcio semplice: come diceva Crujff il calcio più bello del mondo è il calcio semplice, ma anche il più difficile da giocare è un calcio semplice. Spero che sia solo un momento di transizione. L’aspetto che non comprendo è la ferocia in una gara amichevole, mentre a Como sia stata passiva”.

Su Dele Bashiru lei ha detto che è un libro aperto, ora siamo alle prime pagine…
“No, siamo alla prefazione. E’ un giocatore che può esprimere accelerazioni a 36 all’ora e io ne ho visti pochi così. Ma deve affinare le sue qualità”.

Il fatto che lei deve adattarsi ai giocatori, può essere un limite?
“Lo scorso anno leggevo tante polemiche perchè la squadra giocava 4-2-3-1, adesso ci sono critiche perchè giochiamo 4-3-3. Io ho caratteristiche che conoscono in tutta Europa, se la squadra non è adatta alle mie caratteristiche, hanno sbagliato a scegliere me. Io non posso cambiare dopo tanti anni”.

Quante squadre ci sono più forti della Lazio?
“Mi devo ancora rendere conto di quello che possiamo fare noi. Sulla carta partiamo dal settimo posto, ma dobbiamo ragionare che lo scorso anno sono finite dietro il Milan e il Bologna, poi c’è il Como che si giocherà l’Europa. Stiamo parlando di calcio sulla carta e di una squadra che nessuno di noi ha capito cosa possa davvero esprimere”.

Dal punto di vista tattico ci sono molte discussioni…
“Le discussioni tattiche sono masturbazioni mentali. La Lazio lo scorso anno ha fatto bene quando era aggressiva e feroce. Vediamo se riusciremo ad innescare quel tipo di energia: quello è più importante di tutti gli aspetti tattici”.

Gli esterni tirano poco in porta, come Zaccagni. Lo scorso anno faceva fatica a spezzare il gioco avversario attraverso il possesso palla
“Le partite si possono vincere anche per quantità e non solo con la qualità. Dobbiamo vedere se riusciremo a venire a capo certe gare grazie alla quantità. Lo scorso anno ci sono state contingenze positive difficilmente ripetibili: i 14 gol di un ragazzo di 38 anni spero siano ripetibili, ma ogni anno che passa sarà sempre più difficili restare a certi livelli, anche se segnali negativi in questo momento non ci sono”.

Domani Pedro dall’inizio? Zaccagni a volte si estrane?
“Zaccagni sa quello che penso di lui: è un giocatore che dovrebbe fare doppia cifra ogni anno: se non le fa vuol dire che sbaglia qualcosa. Lo vedo poco all’attacco dell’area e degli spazi e deve migliorare. Gliel’ho ripetuto tante volte. Pedro c’è sempre la possibilità che possa partire, ma averlo in panchina è un’arma. A volte un’arma in panchina fa sempre estremamente comodo. Stiamo parlando di un giocatore che quando subentra, può inventare qualcosa da un momento all’altro. Non so se altri possono farlo”.

Vecino, Isaksen, Patric
“Sono sotto l’area medica. Il più vicino a rientrare è Vecino, ma si stanno ancora allenando a parte”.

A che punto è Tavares?
“Per capire l’evoluzione di un terzino, bisogna capire cosa è un terzino. Il terzino è innanzitutto un difensore. Un difensore esterno. Lui si sta adattando: ci sono dei lavori che considera importanti che fa con accelerazioni e altri che considera meno importanti, che fa con accelerazioni minori. Se li farà con la stessa attenzione, diventerà un grande terzino”.

Come si concilia una programmazione triennale con la voglia della società di tornare in Europa?
“Che l’obiettivo sia di tornare in Europa immediatamente me lo stai dicendo tu. La società non me l’ha mai detto. Mi ha parlato di un progetto triennale con un anno di grande difficoltà. Quindi se in questo anno riusciremo a tracciare le basi e a mettere sei o sette giocatori pronti, vuol dire che poi in seguito ne dovremmo comprare di meno. Il mercato di gennaio? Devi chiedere alla società Io non sapevo neanche del blocco”.

Un bilancio dei primi 50 giorni alla Lazio
“Ho visto un buon precampionato, con squadre di buon livello. Domenica ho visto un’altra cosa. Spero che sia una fase transitoria e che non manchi mai l’energia. In ritiro la squadra ha lavorato bene ed ero contento delle gare amichevoli. Da Como sono uscito come uno che fa fatica a credere a quello che ho visto. Ho visto una squadra che aveva lottato in amichevole e non alla prima di campionato”

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