Con il Verona è nata la nuova Lazio: ecco il segreto di Sarri

La vittoria contro l’Hellas di domenica sera ha fatto ritrovare il sorriso alla gente laziale dopo una delle estati più travagliate della storia centenaria del club capitolino

La gente laziale ci sperava. Dopo aver sottoscritto quasi 30mila abbonamenti, si sono presentati in 45mila alla prima casalinga della stagione, nonostante una delle estati più tormentate degli ultimi anni e la sconfitta a Como nella gara inaugurale della stagione. Ma il ritorno di Maurizio Sarri sulla panchina e un amore e una passione sconfinata per la propria storia e per i propri colori, ha fatto sì che l’entusiasmo o almeno la voglia di stare vicino alla Lazio abbia ancora una volta prevalso sulla rabbia e la contestazione contro una gestione che oramai sembra non essere più adatta al calcio moderno.

Maurizio Sarri tornato alla Lazio
Con il Verona è nata la nuova Lazio: ecco il segreto di Sarri – LaLazio.com – Ansa foto

Il Sarri bis non si presentava certo nel migliore dei modi con lo stop al mercato inflitto dalla federazione alla società a causa del mancato rispetto dei tre parametri fondamentali economico finanziari, che hanno di fatto impedito alla società di effettuare acquisti in questa sessione di mercato rimandando così il tutto al primo gennaio del 2026. Un’onta per la società e una tegola tecnica per la squadra e per il mister costretto così a gestire la rosa che lo scorso anno, con Baroni sulla panchina, è rimasta fuori dalle competizioni europee.

Il ritorno di Sarri

La speranza era soltanto il ritorno di Sarri. Nessun nuovo acquisto, nessuna possibilità quindi di migliorare una rosa che molti limiti aveva mostrato lo scorso anno, soltanto il Comandante quindi, con il suo gioco, il suo carisma, il suo credo calcistico avrebbe potuto sovvertire un trend molto negativo e le basse aspettative. Questo era il pensiero della gente laziale alla vigilia del campionato dopo una delle estati più tormentate della storia recente, e la sconfitta nella gara inaugurale a Como aveva riproposto tutti i fantasmi della vigilia e la rabbia per la gestione della società è continuata a crescere.

Abbraccio biancoceleste dopo un gol
Il ritorno di Sarri – LaLazio.com – Ansa foto

Poi la gara con il Verona ha almeno riconciliato con il fattore “Olimpico”, uno stadio che da sette mesi non vedeva uscire vincitrice la squadra biancoceleste, e allora la sosta arriva al momento giusto per riflettere e continuare a credere nei propri mezzi. Per tutta l’estate, vista l’impossibilità di fare nuovi acquisti, l’unica vera speranza era nella possibilità di Sarri di allenare per due mesi sempre lo stesso gruppo di giocatori, nessuna distrazione dal mercato, nessuno straniero che non parlava la nostra lingua, tutti alla corte del Comandante e dei suoi comandamenti.

Un gioco tutto nuovo

La possibilità quindi di allenare bene l’intera rosa ha permesso al tecnico toscano innanzitutto di registrare la difesa che lo scorso anno non aveva certo brillato per i pochi gol subiti, e i risultati si sono subito visti con il ritorno della porta inviolata dopo ben 10 mesi, almeno in casa. Un clean sheet che ha permesso così di dare sfogo alla manovra offensiva, che però non è stata caratterizzata dal famoso palleggio in altre occasioni messo in atto dalle squadre allenate in precedenza da Sarri, bensì una inusuale ricerca della verticalizzazione appena il pallone arrivava sui piedi dei centrocampisti per premiare lo scatto dietro i difensori del centravanti. Un gioco più pratico ed efficace, adatto al momento storico e alle caratteristiche dei giocatori, velocità sugli esterni, cross, palle alte e contropiedi rapidi anche con lanci profondi a sorprendere il pressing avversario.

Maurizio Sarri saluta la gente laziale
Un gioco tutto nuovo – LaLazio.com – LaPresse.it

Quasi una retromarcia completa per il credo sarriano che però ha entusiasmato i tifosi per la concretezza mostrata dalla manovra offensiva della Lazio che ha portato più volte al tiro soprattutto il centravanti di turno, che invece aveva sofferto tantissimo in tutte le gare amichevoli disputate durante la fase di preparazione. Un nuovo modo di interpretare la gara che ha esaltato Castellanos e Dia subentrato nel finale, ma anche Zaccagni tornato al gol su azione dopo molte partite e addirittura Guendouzi poco avvezzo a presentarsi in area di rigore pronto a battere a rete. Sta nascendo una nuova Lazio e chissà se Sarri, dopo il miracolo del secondo posto, si stia attrezzando per crearne un altro?

 

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