Il 4 settembre due giocatori, incapaci di lasciare il segno nella storia biancoceleste, sono andati in gol con la maglia della Lazio. Sai riconoscerli?
Due calciatori incapaci di lasciare il segno con la maglia della Lazio: due meteore che hanno tentato senza fortuna l’avventura nella capitale, diventando in breve tempo degli elementi indesiderati e ben presto accantonati dai rispettivi tecnici. Due calciatori che al termine della loro unica stagione con la Lazio, hanno lasciato la capitale: senza nessun rimpianto da parte di dirigenti, compagni, addetti ai lavori e tifosi.

Eppure, i due giocatori, che hanno indossato la tenuta laziale in due esperienze distinte e in decenni differenti, sono accumulati da un’incredibile coincidenza. Pur avendo giocato pochissime partite nella capitale e nonostante siano riusciti a fare disperare i propri allenatori, sono riusciti ad andare a segno nella stessa data: il quattro settembre.
Chi sono le due meteore della Lazio, capaci di andare in gol il 4 settembre?
Si tratta di due giocatori che in pochi ricordano, a causa delle poche emozioni che sono riusciti a suscitare nel cuore dei tifosi. Il primo è arrivato a Roma l’estate del 1991: uno dei pochi volti semi sconosciuti di una campagna acquisti di rilievo e che aveva visto arrivare nella capitale giocatori come Thomas Doll, Giovanni Stroppa, Maurizio Neri e Paul Gascoigne, acquistato ma costretto ad un anno di inattività dopo il brutto infortunio patito nella finale della Coppa d’Inghilterra con la maglia del Tottenham.

Il secondo è invece ricordato come uno dei famosi nove in un giorno di Lotito: nell’ultima giornata di mercato, il neo presidente della squadra biancoceleste chiuse ben nove operazioni, provando a rinforzare una squadra che era rimasta fino a quel momento ferma sul mercato. La meteora capace di andare a segno in quella gara, è uno dei calciatori acquistati dal patron biancoceleste il trentuno agosto del 2004. Uno di quelli che non hanno lasciato il segno.
Gli indizi per capire le due meteore…
Proseguiamo con gli indizi: entrambi sono dei centrocampisti. Il primo, è italiano ed era stato presentato dal presidente Calleri (che lo acquistò l’estate del 1991) come una sorta di fantasista dai piedi buoni. E’ nato a Genova il 24 settembre del 1965 ed arrivò alla Lazio dalla Reggiana. Ha vestito la maglia biancoceleste (collezionando venti presenze in campionato) solo nella stagione 91-92. Il quattro settembre ha segnato la sua prima e unica rete con la Lazio, nella sfida di Coppa Italia contro la Fidelis Andria. Un gol decisivo, per il 3-2 finale degli uomini di Zoff (le altre marcature sono state effettuate da Ruben Sosa).
Il secondo è invece un centrocampista difensivo: un mediano, che di solito amava agire davanti alla difesa. Capelli biondi e lunghi, fisico da corazziere, venne presentato come un piccolo guerriero. Lotito lo acquistò dal Gimnasia La Plata, ma la sua esperienza biancoceleste fu breve e poco fruttuosa: con la Lazio ha infatti collezionato solo tre presenze in campionato. La rete che realizzò il quattro settembre, fu messa a segno in amichevole, all’Arechi di Salerno, nella sfida contro i granata: match che anticipava l’inizio del campionato.

Avete capito di chi si tratta? I due calciatori in questione, due vere meteore del mondo biancoceleste, sono Stefano Melchiori ed Esteban Gonzalez. Due centrocampisti incapaci di lasciare il minimo segno nella storia biancoceleste. A parte i due gol messi a segno il quattro settembre. Una data che per loro, resterà per sempre legata alla squadra capitolina.