Il gol al Verona e la prestazione con la nazionale senegalese, hanno rilanciato le ambizioni di Boulaye Dia: l’attaccante della Lazio ha segnato una data sul calendario. E vuole lasciare il segno
Ottantatre minuti per ritrovare il posto da titolare e muoversi finalmente da punta centrale. Boulaye Dia si è messo in evidenza con la maglia della sua nazionale. Il Senegal ha sconfitto 2 a 0 il Sudan in un match valido per le qualificazioni ai prossimi campionati del mondo. Il centravanti della Lazio è stato schierato dal commissario tecnico della nazionale senegalese come punta centrale ed ha partecipato ad entrambe le azioni dei gol realizzati dalla sua nazionale.

Dia sta provando a recuperare terreno e a lasciarsi alle spalle un’estate tormentata. Dopo pochi giorni dall’inizio del ritiro pre campionato, un problema alla caviglia lo ha messo ko, costringendolo a saltare un paio di amichevoli. Nelle prime due giornate di campionato è partito dalla panchina, lasciando il posto a Taty Castellanos
Un gol che vale come segnale verso Sarri
Un ballottaggio che si è trascinato a lungo durante l’estate e che ha visto, almeno momentaneamente, il tecnico Sarri puntare sull’argentino. Dia si è dovuto accontentare delle briciole. A Como è entrato al 75′ al posto di Dele Bashiru; contro il Verona Sarri lo ha inserito al 78′ in sostituzione di Castellanos, autore di un gol e due assist. Ventisette minuti totali, nei quali ha provato a lasciare il segno. Contro i gialloblù, nonostante i pochi minuti giocati, è riuscito ad andare a rete, sbloccandosi, dopo un’estate nella quale era rimasto a secco.

Ha seguito il movimento di Belahyane in area di rigore, ha dettato il passaggio al centrocampista marocchino, ed ha insaccato alle spalle di Montipò il pallone del 4-0. Un gol che aveva poco valore per il risultato finale (la gara era già in cassaforte) ma che ha rappresentato per l’attaccante biancoceleste, l’inizio di un nuovo percorso. Dia ha ribadito la sua importanza. Con i suoi movimenti ha fatto capire di essere un centravanti puro: con caratteristiche decisamente diverse da quelle di Castellanos. Mentre l’argentino lavora più per la squadra e può farsi preferire in appoggio, il senegalese ha più confidenza con la porta.
La data segnata in rosso da Dia sul calendario
Sarri può avere bisogno di lui, soprattutto in vista delle gare che la Lazio sarà chiamata a disputare contro avversari chiusi, che concederanno pochi spazi. Lo scorso anno Baroni studiò per lui un ruolo di appoggio a Taty Castellanos. Una sorta di trequartista – seconda punta. Sarri, passando al 4-3-3 ha lasciato un solo posto a disposizione per le punte centrali. Dia e Castellanos si divideranno lo spazio.

L’exploit dell’argentino (l’assist in rabona ha fatto il giro del mondo) lo ha fatto balzare davanti al compagno di reparto. Ma nulla è ancora deciso: Sarri può ribaltare le gerarchie. E non è detto che non alterni i due attaccanti centrali in base agli avversari. Dia ha chiuso la scorsa stagione segnando dodici reti (nove in campionato e tre in Europa League) e collezionando tre assist. Dal suo ritorno a Roma (dopo il secondo impegno con la nazionale senegalese) inizierà a preparare il derby.
Una sfida che sente particolarmente e nella quale vuole assolutamente lasciare il segno. Anche per rimediare all’errore dello scorso anno, quando scivolò a due passi dalla porta vuota, dopo una corta respinta di Svilar; Dia è andato vicinissimo al gol del 2-1, che avrebbe permesso alla Lazio di portare a casa la stracittadina e che avrebbe potuto cambiare la storia: sua e della squadra, in vista del finale di stagione. Il centravanti della Lazio ha segnato con il circo letto rosso la sfida contro la Roma. Un match nel quale (dall’inizio o a partita in corso) vuole assolutamente lasciare il segno e recitare un ruolo da protagonista.