L’attaccante, ieri a Roma, aspetterà la Lazio. Ma il club sta riflettendo: c’è un dubbio che sta attanagliando il patron Lotito e Fabiani
Una passeggiata per e vie della città eterna, godendosi le bellezze del centro e immaginando di trasformare un momento di relax, in una sana abitudine. Lorenzo Insigne e la moglie Jenny erano ieri a Roma. Hanno approfittato della bella giornata per un giro nel cuore della capitale. Hanno immortalato il loro tour della città attraverso una foto pubblicata sui social network. Una diapositiva di Via del Corso, con l’iconico scorcio di Piazza di Spagna e della scalinata di Trinità dei Monti. Un luogo storicamente molto vicino ai colori biancocelesti.

La Lazio della stagione 98-99, che contese lo scudetto al Milan fino all’ultima giornata e che portò a casa la Coppa delle Coppe, realizzò la sua foto ufficiale proprio su quella scalinata, che divenne anche il teatro dei festeggiamenti della vittoria nella Coppa Italia del 2013 contro la Roma. Cristian Brocchi, centrocampista di quella formazione, alzò al cielo davanti ai tifosi in festa, il simbolo del trofeo più ambito. Quell’estate Lorenzo Insigne era appena tornato a Napoli dopo l’avventura al Pescara: in compagnia di Ciro Immobile e sotto la guida di Zdenek Zeman, realizzò un vero e proprio capolavoro.
Insigne come Ciro Immobile: ecco cosa ha detto a Sarri
Ciro raggiunse la capitale tre anni dopo, trasformandosi poi nel “king” della tifoseria biancoceleste. A distanza di tempo, Lorenzo Insigne potrebbe diventarne l’erede designato. L’attaccante partenopeo non aspetta altro. Ha messo la Lazio in testa a tutte le sue preferenze. Sa che con Maurizio Sarri alla guioda, potrà tornare a giocare un calcio che conosce alla perfezione e diventare un perno del reparto offensivo. Non è minimamente preoccupato dalla presenza di Zaccagni (che gioca a sinistra nel suo stesso ruolo ed è capitano e titolare inamovibile della squadra biancoceleste). Ha dato piena disponibilità a Sarri per giocare in alternativa all’esterno della Lazio e della Nazionale, o può ricoprire anche più ruoli: può muoversi a destra, dietro una punta o fare anche il falso centravanti (alla Mertens).

Insigne ha bloccato tutte le altre offerte. Ha declinato la proposta del Parma, dell’Udinese e almeno due offerte arabe. La Lazio è la sua priorità: una città bellissima, a meno di due ore da Napoli (dove la famiglia vive) e una squdra con ambizioni europee, con la quale provare a rilanciarsi. Insieme all’uomo con il quale in carriera ha ottenuto i risultati migliori. Nei tre anni passati a Napoli, Insigne ha segnato quarantasette gol e messo a referto trentatre assist. L’attaccante non vede l’ora di tornare a lavorare con Sarri: vuole la Lazio. Ma i dubbi sul suo tesseramento lo stanno frenando. Non ha ancora ricevuto nessuna notizia certa. Non sa se i biancocelesti potranno tesserarlo a gennaio o se potranno anticipare di qualche mese (maghari a fine novembre).
L’attaccante fissa la data: aspetterà la Lazio fino al 30 settembre. Ma Lotito e Fabiani…
La Lazio presenterà ai primi di ottobre la sua situazione contabile alla Commissione che sostituirà la Covisoc. Avrebbe tempo fino al trenta novembre, ma proverà ad anticipare la data, sperando in una risposta anticipata. Se riceverà l’ok prima del tempo, potrebbe avere una deroga per tesserare uno svincolato. A quel punto Insigne potrebbe aggregarsi al resto della rosa (servirebbe però un ulteriore taglio nell’elenco dei calciatori depositati in Lega). Il calciatore ha deciso di aspettare fino al trenta settembre. La Lazio, in quella data saprà se riceverà l’ok nelle settimane successive. E a quel punto il calciatore capirà quali sono i tempi reali di un suo possibile tesseramento.

Ma c’è un altro ostacolo da superare: la volontà del club. Fino ad oggi il presidente Lotito si è mostrato possibilista con Sarri (che spinge per il suo ingaggio), mentre il diesse Fabiani ha sempre assunto una posizione più prudente. La verità è che la Lazio riflette sull’ingaggio del calciatore. Ricevere l’ok per il mercato di gennaio (mercato sbloccato nella sua totalità o solo in parte), è infatti solo il primo passaggio; il prossimo trenta marzo bisognerà presentare il bilancio per avere l’ok al mercato della prossima estate.
Stante alla situazione attuale, un ingaggio di circa due milioni di euro (la cifra che richiede Insigne) potrebbe appesantire in modo forte il costo del lavoro. E la Lazio rischierebbe un nuovo blocco (motivo che sta portando alla riflessione sui rinnovi di Romagnoli e Gila). Ecco perchè l’ingaggio di Insigne sta portando a riflessioni e a dubbi. Da una parte la volontà del tecnico di allenare un suo pupillo, che gli regalerebbe gol, assist e che non avrebbe bisogno di tempo per inserirsi (Sarri sogna di ripetere una situazione simile a quella vissuta con Pedro l’estate del 2021), dall’altra i dubbi della società: conviene davvero appesantire il monte ingaggi per un calciatore che attualmente non sarebbe considerato un titolare e rischiare di far saltare ancora il banco? Tra pochi giorni, arriverà la risposta.