Karl Heinz Riedle, il panzer che volava più in alto di tutto: “Io e Sosa…che coppia”

Oggi l’attaccante tedesco, che ha vestito la maglia della Lazio dal 1990 al 1993, compie sessanta anni: “Tre anni splendidi, chiusi con la qualificazione in Coppa Uefa”

Un Mondiale, una Champions League, due campionati tedeschi, un campionato tedesco occidentale, tre supercoppe di Germania e un titolo di capocannoniere della Coppa Uefa. La carriera di Karl-Heinz Riedle è stata ricca di soddisfazioni. E di gol. Il centravanti ha partecipato alla vittoria tedesca nei Mondiali di Italia’90, manifestazione nella quale ha collezionato quattro presenze. Durante la kermesse iridata si è preso la responsabilità di calciare (e segnare) un rigore pesantissimo durante la semifinale contro l’Inghilterra. Il calcio italiano ha imparato a conoscerlo nell’ottobre del 1989, durante il doppio confronto con il Napoli di Maradona in Coppa Uefa. I partenopei, guidati da Bigon, sono i detentori del trofeo e guidano la classifica della serie A.

Karl Heinze Riedle
Karl Heinze Riedle, il panzer che volava più in alto di tutto: “Io e Sosa…che coppia” – lalazio.com – LA PRESSE FOTO

Ma l’ottavo di finale contro i tedeschi non ha storia: tra andata e ritorno Riedle segna tre gol al portiere azzurro Giuliani e spalanca al Werder le porte dei quarti di finale. Riedle è un attaccante atipico: nonostante una struttura fisica non certo imponente, (non arriva neanche ad un metro e ottanta) è uno dei più abili colpitori di testa.-, sfruttando la capacità di alzarsi in volo e riuscire a rimanere diversi secondi sospeso in area. “Era una mia dote naturale, rinforzata con il lavoro sin da bambino. Mi sono allenato tanto per sviluppare la forza nelle gambe. I tanti esercizi e le gare di salto in alto alle quali mi sono sottoposto, mi hanno certamente dato una mano”, ci ha confessato.

Il giallo del suo acquisto: le voci sul Milan

L’arrivo nel campionato italiano è caratterizzato da un piccolo giallo. La prima squadra ad interessarsi fortemente a lui è il Milan. I rossoneri guardano con apprensione ai tanti infortuni di Gullit e studiano un alternativa. Otto Rehhagel, tecnico del Werder Brema, lo utilizza prevalentemente come seconda punta e Sacchi è stuzzicato dall’idea di provare il tedesco al fianco di Marco Van Basten. I rossoneri iniziano la trattativa. Ma senza particolare slancio. In Italia si possono tesserare solo tre stranieri e le caselle milaniste sono occupate dai tre fortissimi olandesi: Gullit, Van Basten e Rijkaard. Riedle viene osservato con attenzione, ma quando la trattativa entra nel vivo, la società di Berlusconi si defila. Il diesse della Lazio Carlo Regalia fiuta l’affare. Ne parla con il presidente Calleri e prova un vero e proprio blitz in Germania. Prima si mette in contatto con il calciatore per capirne le intenzioni. Riedle, infuriato con il Milan, si dice pronto a sposare una nuova avventura ed è affascinato dall’idea di approdare nel campionato italiano. Il più bello, difficile e competitivo.

Riedle
Il giallo del suo acquisto: le voci sul Milan – lalazio.com – LA Presse foto

Il direttore sportivo laziale parte per la Germania con due appuntamenti già fissati: con il manager del centravanti, per capire se si riuscirà a trovare un accordo sull’ingaggio e poi con i dirigenti del club. Quando arriva in Germania prenota un Hotel lontano dal centro di Brema, con un grande parco privato e dà appuntamento al suo interlocutore proprio in quel parco. Regalia e il procuratore tedesco si siedono su una panchina e iniziano a discutere su ingaggio, durata, clausole e tutti gli aspetti formali. Nonostante la discrezione e tutte le attenzioni dedicate all’incontro, ad un certo punto spunta fuori una telecamera di una televisione tedesca. Il segreto è stato svelato. Ora tutta la Germania sa che Riedle è in trattativa con un club italiano. Ma Regalia, per evitare di far spargere la notizia di un possibile acquisto della Lazio e sperando di battere tutti sul tempo, finge davanti ai cronisti di essere un dirigente del Milan.

Negli anni novanta, senza social network, siti internet e mezzi di comunicazione in grado di accorciare le distanze tra i Paesi, è plausibile che in Germania nessuno conosca Regalia e che in pochi immaginano che quello sia un dirigente della Lazio. In più lo scaltro diesse biancoceleste ha regalato ai cronisti quello che volevano: la conferma che il Milan (società ben più conosciuta e che si era già interessata al calciatore) fosse tornata alla carica. Nei tg serali tedeschi si sparge la notizia di una prossima cessione di Riedle al Milan. Regalia ha tutto il tempo di andare nella sede del Werder e di chiudere la trattativa, sulla base di dieci miliardi e mezzo. Riedle passa alla Lazio, ma in Germania tutti pensano che sia stato il Milan a chiudere l’affare.

La coppia gol con Ruben Sosa

A Roma Karl Heinz Riedle diventa subito protagonista: forma con Ruben Sosa una coppia d’attacco formidabile: il tedesco sfrutta i movimenti e gli inserimento dell’uruguaiano, che a sua volta lo serve con invitanti palloni in area di rigore. “Ruben era una persona con la quale era impossibile non andare d’accordo. Fuori dal campo era fantastico, sempre allegro, con la battuta pronta e dentro lo spogliatoio avrà fatto decine e decine di scherzi a tutti. Dentro il campo era fortissimo: aveva un sinistro micidiale e una visione di gioco incredibile. Era un compagno d’attacco ideale per me”. Segna dei gol fantastici e a tutte le big: al Napoli, al Milan, nel derby con la Roma (squadra nella quale milita il suo connazionale e amico Rudi Voeller) e alla Juve: la sua bestia nera. Nelle tre stagioni in cui ha vestito la maglia della Lazio, ha castigato i bianconeri in tre occasioni: due volte allo stadio Olimpico e una a Torino.

Gol riedle Lazio
Un gol segnato al Bologna nel 1991 lalazio.com –

Memorabile la rete segnata a Tacconi nella sfida della stagione 91-92. Con i bianconeri in vantaggio 1-0 e con la Lazio in dieci, Riedle salta su una palla aerea insieme ai centrali juventini Kolher e Julio Cesar. Ma mentre i difensori della Juventus iniziano la parabola discendente, il centravanti tedesco resta sospeso in cielo: dall’alto della sua posizione, schiaccia il pallone con potenza e precisione alle spalle di Tacconi. Lascia la Lazio nel 1993, regalandole la tanto agognata qualificazione in Coppa Uefa: nella decisiva sfida casalinga contro il Napoli, realizza una splendida doppietta, con due stacchi di testa poderosi. “Fu una grande festa. Per me il coronamento di tre anni importanti. Io e la Lazio siamo cresciuti insieme ed essere tornati in Europa fu davvero un gran traguardo”.

Gestione cookie