Quali saranno le scelte di Sarri in vista del derby con la Roma? “Mi aspetto una squadra corta e attenta. E punterei sul nigeriano”
Quattro tiri in porta in due trasferte, nella quali la Lazio non è riuscita a creare occasioni, gol e gioco. Zero reti segnate, poche possibilità di incidere: la squadra biancoceleste, vista a Como e al Mapei Stadium, ha regalato dei segnali di fragilità e di difficoltà imbarazzanti.

La Lazio di Sarri non convince: “Ci sono dei movimenti che tra poco saranni automatici, ma che per ora non facciamo con naturalezza, portandoci a pensare troppo. E pensando, perdiamo velocità e tempi di gioco”, ha confermato Sarri. Ma è solo questo il problema? E cosa ci si può inventare per cambiare registro?
Il ritmo e le differenze tra Como e Sassuolo
“Questa è una squadra che quando va sotto ritmo è prevedibile e può perdere con chiunque. Io sono d’accordo con Sarri: ho visto una squadra diversa rispetto a quella vista con il Como. Il derby è un’altra cosa, che va oltre qualsiasi pronostico. Serve agonismo, serve volontà, contro una squadra che vive una fase di transizione. Non ci sarà Dybala, che è un giocatore importante, e questo spero possa essere un fattore“, conferma Armando Fioretti, cronista del Tg56 ai microfoni di Radio Olympia. “Il problema è la coperta che spesso è corta. Lo scorso anno la Lazio segnava di più, ma concedeva tanto. Adesso è ancora alla ricerca di un equilibrio”.
Sarri ha confermato di aver visto una Lazio diversa; migliore rispetto a quella che giocò a Como: “Quella fu una gara vergognosa: col Sassuolo non ha sviluppato gioco, ma la squadra è stata più equilibrata. Forse non ricordiamo bene la gara con il Como: la Lazio poteva prendere quattro o cinque gol. La cosa grave è stato il gol subito, con un atteggiamento di squadra che non può essere accettato”, ha ribadito Fioretti.
“Il tecnico deve cambiare qualcosa”
“Io non sono d’accordo con Sarri – ribatte Mauro Simoncelli – per me la Lazio non ha creato nulla nel primo tempo. Si è difesa meglio, ma bisogna calcolare anche il valore dell’avversario. Il problema è che questa squadra non c’è con la testa dentro l’evento: una squadra che a venti minuti dalla fine, contro una formazione che era a zero punti, non deve concedere occasioni pericolose. A quel punto accontentati di portare a casa il risultato”.

Per Daniele Magliocchetti “è senza dubbio un aspetto mentale: quando la Lazio subisce un’avversità sembra crollare. Per me la partita di Como non è stata tanto diversa da Sassuolo-Lazio”. Il problema ora è capire cosa può cambiare in vista del derby: “Io spero nel recupero di qualche infortunato: Vecino e Isaksen sono due titolari. Quando saranno disponibili, la Lazio potrà migliorare”, conferma Simoncelli. “Io mi aspetto una novità da Sarri – ribatte Fioretti – come è accaduto tre anni fa quando si è ritrovato con Immobile infortunato e si è inventato Felipe Anderson. Oggi non ci sono giocatori di quel livello, ma secondo me qualcosa bisognerà inventarsi”.
La formazione nel derby: “Deve giocare Dele Bashiru. La sua velocità può essere fondamentale”
Cosa? “La prima soluzione potrebbe essere il cambio di modulo, ma questo non è nelle corde del nostro allenatore – afferma Luca Bellardinelli – ma passare al 4-3-1-2, che utilizzava ad Empoli, e che potrebbe portare Dia e Castellanos a giocare insieme può essere un’idea. Io non credo che sia l’atteggiamento dei giocatori ad essere decisivo, ma cambiare qualcosa”. Per Fioretti “la parola d’ordine è velocità. Se troviamo rapidità possiamo pensare di fare qualcosa di diverso. Ma serve qualità in mezzo al campo: Cataldi non ha fatto bene ma è uno dei pochi che sa interpretare il ruolo di play nel modo migliore per Sarri. E’ l’unico che può far ripartire l’azione velocemente. Nel derby poi c’è un giocatore che io metterei sempre, che è Dele Bashiru. Se giochi difendendoti e ripartendo, il nigeriano è perfetto. Mi aspetto una Lazio corta, coperta, a testuggine: che poi riparte. E uno come Dele Bashiru, con la sua velocità, è fondamentale”.

“Per me la parole d’ordine è atteggiamento – ribatte Simoncelli – che abbiamo visto con il Verona. Partita nella quale andavamo a mille all’ora, non andavamo mai all’indietro e giocavamo con uno spirito diverso che a Como e con il Sassuolo non abbiamo mai visto. Faccio sempre l’esempio di Guendouzi, che per me è lo specchio della Lazio. Con il Verona, dopo due minuti è andato a segno: a Como e con il Sassuolo è stato impalpabile ed è stato sostituito. Possiamo parlare tanto di modulo, ma per me il problema non è quello”.