Lazio-Roma, Un motivo speciale per brillare: la scossa di Cancellieri

L’esterno biancoceleste è cresciuto nel vivaio giallorosso e per lui si profila la prima volta da titolare nella stracittadina

Una di quelle storie che non si dimenticano e che vale la pena ricordare. Il derby per ogni romano è una gara particolare, soprattutto se giochi in una delle due squadre. Sin da bambino, crescendo da calciatore nella Capitale ha un sapore particolare, a maggior ragione se poi fai la trafila in una delle due formazioni. E’ la storia di Mattia Cancellieri, nato a Roma e cresciuto nella Capitale, zona Colli Albani, dove ha imparato a giocare a pallone e dove poi è stato prelevato dalla Roma alla tenera età di 9 anni. C’è da dire che chi lo conosce bene sin da piccolino, e non è una leggenda, amava avere il pallone tra i piedi e non aveva simpatie particolari per una squadra di calcio in particolare perché voleva solo giocare a pallone. Nient’altro.

Matteo Cancellieri durante la gara col Verona
Lazio-Roma, Un motivo speciale per brillare: la scossa di Cancellieri (Ansa Foto) Lalazio.com

I dieci anni in giallorosso l’hanno formato come calciatore, poi il Verona e il balzo nella Lazio, tanto che appena c’è stata la possibilità, non ha avuto alcun dubbio anzi felicissimo ha accettato ancora prima che i contratti vennero firmati. Fu l’allora diesse Igli Tare che lo contattò per dirgli che l’avevano preso. Nel 2011 l’approdo dalla Polisportiva De Rossi, la squadra di zona, area Caffarelletta, nei dintorni di Colli Albani, poi i talent scout della Roma lo videro e lo presero, anche se per esserne sicuri lo fecero giocare praticamente per tre ore filate, iniziando con i pari età di 9 anni per poi finire a giocare con quelli più grandi fino a 12-13 anni. E fece un figurone.

La prima volta da titolare al derby

E’ cresciuto nella società giallorossa come Romagnoli e Pellegrini, ma non è mai stato un tifoso romanista come si dice in giro e come si narra anzi chi lo conosce bene di lui racconta sempre la particolarità che “Matteo sin da piccolo adorava fare i dribbling e in testa aveva solo come giocare, era appassionato di calcio, non di una squadra in particolare“, tanto che chi l’ha frequentato per anni, spiega che è “come se avesse avuto la testa da giocatore sin da bambino”, tanto che non andava in giro con maglie di squadre, ma con quella della nazionale italiana o brasiliana.

Cancellieri da bambino in versione Ronaldinho

Ora tutti questi ricordi si riaffacceranno all’istante anche perché, Matteo Cancellieri, molto probabilmente, giocherà il suo primo derby da titolare, a meno che Sarri non la veda in modo diverso. Ma lui è pronto anche se dovesse andare in panchina. E’ troppo contento di far parte di una squadra come la Lazio, è felice che non sia partito e che alla fine abbia convinto Maurizio Sarri a puntare anche su di lui. Sa bene che, verosimilmente, se non ci fosse stato il mercato bloccato, forse non sarebbe rimasto, magari sarebbe venuto qualcuno al suo posto, ma adesso c’è e se la vuole giocare fino in fondo.

Matteo non è un debuttante della stracittadina, di derby ne ha giocati due e tutti e due vincenti entrambi per 1-0 ed entrambi nella stagione 2022-23 con Sarri sulla panchina che lo mise dentro nei minuti finali in quella d’andata dove giocò per circa quindici minuti, con la rete di Felipe Anderson, mentre per quello di ritorno segnò Zaccagni e lì giocò quasi una mezzora, facendo anche discretamente perché lottò e rubò diversi palloni, mettendo in difficoltà la difesa della Roma in un paio di circostanze.

Due presenze nel derby, due successi

E’ stata una delle più belle sorprese del ritiro, ma in campionato è alla ricerca del primo acuto e della prima prestazione di livello anche perché fino adesso, al di là di una discreta partita col Verona, non è pervenuto sia a Como, come del resto tutta la squadra ma anche a Reggio Emilia col Sassuolo.Da lui Sarri si aspetta tanto, soprattutto in fase offensiva e sul carattere, vuole più spinta e più coraggio nelle giocate.

Matteo Cancellieri mentre cerca di segnare al Verona
La prima volta da titolare al derby (Ansa Foto) Lalazio.com

Per diversi minuti sia dopo Como che anche dopo la gara col Verona, ci ha parlato diversi minuti per dirgli di osare e di non avere paura di sbagliare nel fare un dribbling o una giocata. Si sta impegnando tanto in allenamento e il tecnico lo vede anche per questo gli sta dando fiducia, ma vuole di più.

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