L’errore nel derby e l’atteggiamento del portoghese hanno spinto il tecnico e la società a prendere una decisione in vista del futuro: gli scenari futuri
“Se abbiamo perso il derby per quell’errore di Tavares? Penso di si: fino a quel momento non avevamo concesso nemmeno dei tiri in porta. Eravamo stai pericolosi in due-tre occasioni, poi abbiamo sbandato per dieci minuti dopo il gol e ripreso in mano la partita. Abbiamo sbagliato a quattro-cinque palle gol nitide. Ci rimane un grande rammarico, per la seconda partita consecutiva abbiamo concesso pochissimo e perso per banalità e superficialità”. Maurizio Sarri, al termine del derby con la Roma è stato chiaro.

Il tecnico imputa all’errore di Nuno Tavares una bella fetta della sconfitta nel derby. Sarri ha parlato di superficialità, di banalità e in un passaggio successivo ha fatto riferimento anche all’anarchia. Il riferimento era chiaro. Il Comandante è furioso con il terzino portoghese. Al termine del primo tempo lo ha lasciato negli spogliatoi e non è da escludere che nelle prossime gare Nuno Tavares possa rimanere in panchina. La disattenzione nel derby è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Sarri – Nuno Tavares, il lavoro estivo e il tentativo di addestrarlo tatticamente
Sarri non è mai stato troppo convinto del suo modo di difendere e dell’adattabilità ai suoi schemi. Il 16 giugno, al termine del meeting a Castiglion della Pescaia, dichiarò: “Nuno Tavares è l’unica incognita della difesa che troverò, è forte ma anarchico, se riusciamo a inquadrarlo diventa fortissimo”. A distanza di un mese, nel giorno della sua conferenza stampa di presentazione ammise di “essermi ricreduto su di lui. Pensavo fosse diverso, ma evidentemente gli anni al Benfica gli hanno fatto bene”. Nel corso dell’estate ha lavorato molto su di lui. Ha cercato di plasmarlo tatticamente, di insegnargli i movimenti della sua linea difensiva e nel ritiro ha ottenuto delle risposte incoraggianti. A Burnley applaudì una sua diagonale difensiva che evitò un gol degli inglesi. “Sta crescendo”, sottolineò ai suoi collaboratori e ai cronisti.

Ma con l’inizio ufficiale della stagione, le cose sono cambiate. A Como il terzino portoghese venne sorpreso da Nico Paz in occasione del vantaggio. Il suo modo di difendere sullo spagnolo, la sua anarchia tattica (Sarri non apprezzò il modo in cui salì in copertura sull’avversario sguarnendo la difesa e lasciando poi Mario Gila uno contro uno con Douvikas) costarono il gol che spezzò l’equilibrio. Con il Verona, quando Sarri lo richiamò in panchina nella ripresa, regalò segnali di nervosismo ingiustificato. Il giorno prima, Sarri lo aveva pubblicamente bacchettato: “Per capire l’evoluzione di un terzino, bisogna capire cosa è un terzino. Il terzino è innanzitutto un difensore. Un difensore esterno. Lui si sta adattando: ci sono dei lavori che considera importanti che fa con accelerazioni e altri che considera meno importanti, che fa con accelerazioni minori. Se li farà con la stessa attenzione, diventerà un grande terzino”.
Che succederà a gennaio? Il futuro del portoghese sembra segnato
Il derby rischia di essere una sorta di spartiacque per il presente ed il futuro. Sarri ha perso la pazienza. L’errore che ha spalancato le porte al vantaggio della Roma ha fatto infuriare il tecnico, i tifosi e anche i compagni di squadra. Il calciatore potrebbe perdere sempre più peso specifico all’interno dello spogliatoio. Pellegrini e Hysaj rappresentano al momento le prime alternative nel ruolo di terzino sinistro. E a gennaio non è da escludere che Nuno Tavares possa essere sacrificato. Una delle prime richieste fatte da Sarri prima di venire a conoscenza del blocco del mercato, era di poter avere un terzino sinistro diverso. Il comandante aveva fatto il nome di Parisi, che continua ad essere ai margini del progetto viola (Pioli lo ha utilizzato solo tredici minuti in campionato).

Il club ha promesso a Sarri di seguirlo sul mercato: allo stato attuale la Lazio non ha risolto i problemi economici che avevano scaturito il blocco totale delle operazioni in entrata: probabile che a gennaio Lotito e Fabiani possano muoversi a saldo zero: acquistando solo dopo aver ceduto (e per una cifra identica). Sarà quindi necessario muoversi con le uscite. Nuno Tavares potrebbe essere una delle pedine “sacrificabili” per poter acquistare. L’errore contro la Roma e l’atteggiamento manifestato in campo nelle ultime uscite, possono aver portato Sarri e il club a mettere una pietra sopra alla sua permanenza nella capitale. Il calciatore poi, in estate era tentato dall’idea di lasciare la capitale e tentare una nuova avventura. Il suo procuratore aveva testato diversi mercati e spinto per la cessione. Il blocco del mercato cambiò la strategia: oggi tutto torna in bilico.