La lettura del bilancio e i tanti dubbi: “Sembra sempre che qualcuno voglia dipingere una realtà completamente diversa. La verità è un’altra: la Lazio è peggiorata”
“Avete presente il film Truman Show? Quando il protagonista si ritrova a vivere una vita virtuale disconnesso dal mondo reale? Bene, leggendo le dichiarazioni del presidente Lotito, del diesse Fabiani e la nota che ha accompagnato l’ultima semestrale, sembra di vivere in una situazione simile. Chi fa parte della Lazio, cerca in tutti i modi di dipingere una realtà completamente diversa dal mondo reale”. Nel corso di un’accesa diretta a Radio Olympia, è stata fatta una battuta, che dipinge un’amara verità.

Sentendo i diretti interessati, sembra che la Lazio sia una società virtuosa, che non viva una situazione complicata e che rispetto alle altre, possa vantare una gestione accurata. Peccato che la situazione reale fotografi una realtà completamente diversa. Se in passato il club biancoceleste (pur spendendo ed investendo meno degli altri) dimostrava di essere competitivo e lottava per le prime posizioni (dal 2017 al 2023 ha raggiunto due qualificazioni in Champions League, chiuso una volta al quarto posto a pari punti con l’Inter e vinto tre trofei), nell’ultimo periodo la situazione è decisamente cambiata.
La Lazio del passato e quella di oggi: “E’ peggiorata”
“Prima c’era una Lazio, che era formata dal direttore sportivo Tare, da Angelo Peruzzi, dal tecnico Inzaghi e da un direttore della Comunicazione come Stefano De Martino. Anche loro erano iper criticati ed erano finiti nell’occhio del ciclone, ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti”, è stato ribadito ai microfoni di Radio Olympia. “Tare negli anni aveva costruito una squadra composta dai vari Milinkovic, Luis Alberto, Immobile, Leiva, Parolo, Felipe Anderson; Angelo Peruzzi, mediava tra i calciatori e la società ed era un importante punto di riferimento; Inzaghi ha centrato una qualificazione in Champions League e tre trofei e lo stesso De Martino ha dato il la alla creazione della radio, della tv e ha spinto per una comunicazione diversa”.

Oggi la situazione è cambiata: “Il bilancio ci dice che nel mercato sono stati spesi una settantina di milioni di euro: per raggiungere due settimi posti consecutivi; una figura come Peruzzi non è stata sostituita e con il massimo rispetto di chi è appena arrivato a gestire la comunicazione, negli ultimi mesi sono stati fatti diversi autogol: dal comunicato post Inter-Lazio in cui si parlava di squadra eroica, alla gestione della presentazione Sarri e alla scelta di chiudersi ancora di più a riccio a Formello. La Lazio è peggiorata”. E i risultati sono evidenti: “Due settimi posti negli ultimi due anni, ovvero da quando è cambiata la gestione tecnica. Per la prima volta dopo dieci anni la squadra è fuori dall’Europa; l’ultimo trofeo è datato dicembre 2019; l’ultimo derby vinto in campionato risale al 2023. Siamo passati dalla Lazio di Immobile, Luis Alberto, Milinkovic e Felipe Anderson, a quella attuale”.
Il progetto giovani, gli sponsor e gli introiti europei: la realtà virtuale
Per non parlare di ciò che è stato scritto nella relazione del bilancio. “Possibile che non ci si renda conto della realtà virtuale che viene dipinta? Ci sono due passaggi eloquenti: il club scrive che il blocco del mercato ‘non ha interrotto il programma di ringiovanimento della rosa della prima squadra essendo una delle azioni individuate dal management per la continuità del rispetto dei parametri della FIGC e UEFA’. Nell’anno in cui vengono rinnovati i contratti di Pedro e Vecino, torna un trentenne come Cataldi e vengono ceduti Floriani Mussolini e Tchaouna? A me sembra davvero un dipinto diverso dalla realtà”.

Poi c’è un altro aspetto: “Quando viene scritto che ‘il ritorno alle competizioni internazionali con i relativi introiti, la stipula di nuovi contratti di sponsorizzazione, la valorizzazione di asset aziendali, lasciano prevedere il conseguimento, nel breve-medio termine, dell’equilibrio economico-finanziario-patrimoniale’ è una cosa che fa preoccupare. In pratica viene detto a tutti: quest’anno è andata male, ma tranquilli, il prossimo anno con il ritorno in Europa e i nuovi contratti di sponsorizzazione, la situazione cambierà”. C’è solo un piccolo problema: “Come fai oggi a garantire che questa squadra tornerà in Europa, visto che il tuo allenatore ha chiaramente detto che nessuno gli ha chiesto di centrare questo obiettivo? E si da per scontato che arriverà a breve uno sponsor?”.