Viaggio nella situazione finanziaria del club biancoceleste. Tra la riduzione del fatturato all’aumento del debito, fino al possibile sblocco del mercato di gennaio
La pubblicazione della semestrale di bilancio ha portato tifosi e addetti ai lavori a porsi domande sul presente e sul futuro del club biancoceleste. Cosa è accaduto nell’ultimo anno, tanto da giustificare le difficoltà che si sono presentate e il blocco del mercato? Cosa succederà a gennaio? Il club sarà in grado di operare? Ma soprattutto, che tipo di scenari futuri possono essere pronosticati?

Giuseppe Vasapollo, dottore commercialista e revisore dei conti, che ieri ci ha spiegato con dovizia di particolari la situazione contabile del club, ha raccontato nel dettaglio cosa ha portato la Lazio a ridurre il fatturato del venticinque per cento e cosa potrebbe accadere in futuro. Dal mercato agli errori commessi (su tutti il mancato sponsor nell’anno della Champions League), dallo scarso sviluppo del merchandising alle possibili soluzioni.
Partiamo dall’abbassamento del 25% del fatturato rispetto allo scorso anno. Possiamo dire che si tratta del dato più eloquente?
“Si, assolutamente. la Lazio ha perso un quarto di fatturato ed è onestamente inspiegabile. Soprattutto perchè la società era reduce dalla partecipazione in Champions e dai quarti di finale di Europa League: e parliamo della cosiddetta Europa League ricca, che ti ha fatto incassare quasi il doppio rispetto a quanto si guadagnava in precedenza. Io ero convinto che la Lazio potesse chiudere un bilancio o in utile o con una perdita leggerissima. Non mi aspettavo i diciassette milioni. La perdita non è esagerata: rappresenta poca roba per un club di calcio. Ma è ovvio che, la flessione del 25% del fatturato, è qualcosa di grave: parliamo di ricavi da gare, merchandising, sponsor, diritti tv e altri ricavi e proventi.
Perchè la Lazio ha visto ridursi di un quarto il suo fatturato?
“Dal crollo dei diritti tv: la Lazio è passata dalla Champions all’Europa League ed ha incassato di meno: la differenza è stata tutta li. Il problema è che, come al solito, la Lazio ha basato tutto su quello. Crollati i diritti tv, sei crollato tu. La Lazio non lavora su due voci importantissime: gli sponsor e il merchandising. Non avere avuto uno sponsor sulla maglia nell’anno della Champions è stato un errore clamoroso. E poi torniamo al merchandising, con numeri che sono sempre bassi. E quest’anno sono addirittura scesi, passando da circa due milioni e mezzo ad un milione e mezzo. La Roma ha aperto un nuovo store alla stazione Termini: la Lazio dovrebbe muoversi in questo senso”.
Il merchandising, il mancato sponsor nell’anno della Champions e gli errori
Qual è la strategia del club sul merchandising?
“Avere un negozio è sempre una voce a perdere: tra affitti pesanti, stipendi del personale e altre voci, ci perdi. Ma il rientro è un altro: ce l’hai con un incremento di fan base: se convinci un turista a prendere una maglia della Lazio, sai che poi quando tornerà la prossima volta, verrà da te. Verrà a vedere una partita della Lazio, acquisterà una nuova maglia: lo fidelizzi. Il paragone con la Roma è imbarazzante. Fino a qualche anno fa la Lazio guadagnava uno e loro due: oggi noi siamo a uno e mezzo e la Roma a dieci”.

Perchè la Lazio preferisce aumentare i debiti a breve termine piuttosto che allungarli? Visto che questo è stata la base per avere sempre l’indice di liquidità bloccato?
“La Lazio ha adottato una politica di non indebitarsi a lungo termine per non avere una sottomissione da parte delle banche. Forse memore della situazione che si è vissuta in passato, quando la Lazio e la Roma si trovarono in grosse difficoltà. Cragnotti e Sensi persero la Lazio e la Roma per situazioni simili”.
Ma ad oggi la situazione è diversa. E soprattutto, se indebitarsi nel breve ti porta ad avere l’indice bloccato, che vantaggi porta?
“Che hai debiti minori. E interessi sempre minori. La politica di Lotito è stata di tenere i debiti a breve alti, perchè tanto con le entrate imminenti, li va a pagare tutti. Tieni i debiti a lungo termine bassi perchè così evita rotture di scatole pesanti. Ma è chiaro che ti porta a problemi di liquidità: con l’indice bloccato. Quel rischio, alla luce delle regole imposte dalla Figc, diventa certezza. Il discorso è semplice: Lotito sa che c’è questa regola, conosce i possibili scenari, ma non se ne preoccupa”.
E viaggia spesso con l’indice di liquidità bloccato che limita il mercato, o come quest’anno te lo blocca…
“Alla fine della fiera, si è rivelata una scelta sbagliata: tu sai che devi rispettare quel parametro per fare mercato: se fai in modo di arrivare sempre in una situazione di oggettiva difficoltà, sai perfettamente che ti puoi muovere sul mercato in modo limitato. O addirittura a non fare mercato, come è successo quest’anno”.
Cosa succederà a gennaio? La Lazio tornerà a fare mercato?
Che succederà a gennaio?
“Non sono pessimista su questo. I numeri che verranno presentati e che faranno riferimento alla situazione economica della Lazio al trenta settembre, terranno conto del fatturato di quest’anno. Che è positivo: ci sono trentamila abbonati, ci sono due ottimi incassi di Lazio-Verona e Lazio-Roma. Mi aspetto per il trenta settembre, dei numeri che ci lasciano vedere uno spiraglio”.

Come può provare la Lazio a migliorare la situazione?
“La Lazio deve lavorare sulla sponsorizzazione: correre oggi ai ripari non ti porta da nessuna parte, ma almeno puoi metterci una pezza. Ma quello che ti potevo chiedere tre anni fa quando c’era la Champions, non posso chiederlo oggi. La situazione è questa, a meno che non tiri fuori un coniglio dal cilindro”.
Cosa accadrà nel prossimo anno a livello debitorio?
“La perdita potrebbe aumentare ancora di più, visto che i ricavi dall’Europa non ci saranno. La perdita aumenterà, ma sarà comunque gestibile. Il vero problema resta sempre il fatturato che è diminuito così drasticamente”.