Il tecnico della Lazio si ritrova a vivere una situazione identica a quella dei suoi due predecessori. La maledizione di Genova colpisce ancora la Lazio e i suoi tecnici
“Ritornerai, come sempre, ritornerai a Genova”; in uno dei versi più famosi di un brano dei Timoria, c’è un riferimento chiaro al capoluogo ligure. Al ritorno sistematico, quasi inevitabile a Genova. Una trasferta, soprattutto sulla sponda rossoblù, che negli ultimi anni ha sempre evocato problemi e difficoltà. Una sorta di scoglio (particolare di non poco conto visto che si parla di una città di mare) sempre molto complicato da superare. Fatto di difficoltà evidenti.

L’emergenza che attanaglierà il tecnico dei biancocelesti Maurizio Sarri è stata già vissuta in passato da due suoi predecessori, costretti a preparare la trasferta di Marassi contro il Genoa, in condizioni di assoluta precarietà. Il Comandante sarà costretto a fare i conti con un centrocampo completamente da inventare: senza Guendouzi e Belahyane fermati dal giudice sportivo dopo il derby, con Rovella e Dele Bashiru out per infortunio e con Vecino ormai fermo ai box dai primi di agosto, Il mister toscano potrà contare su un unico titolare a disposizione: Danilo Cataldi.
Sarri e l’emergenza a centrocampo: le scelte
Per schierare un centrocampo degno di nota, sarà costretto ad inventarsi qualcosa: dal ritorno in lista di Basic (escluso dall’elenco dei calciatori disponibili per la serie A, presentato inizialmente in Lega), al tentativo di forzare il rientro di Vecino o alla scelta di spostare uno tra Marusic, Zaccagni, Mario Gila o Nuno Tavares nel ruolo di mezzala. Soluzioni che testimoniano una situazione emergenziale, difficile da prevedere e da affrontare. Ma non si tratta di un unicum nelle gare disputate a Marassi contro i rossoblù. Come detto, già due tecnici della Lazio del passato, si sono trovati in una situazione simile.

Stiamo parlando di Edy Reja e Simone Inzaghi. Entrambi hanno preparato la trasferta di Genova tra mille difficoltà: assenze, squalifiche, infortuni e situazioni extra campo impossibili da prevedere. Sarri si augura di fare meglio dei due tecnici, che tornarono da Marassi con due sconfitte, al termine (tra l’altro) di sfide condizionate da episodi sfortunati in campo.
Il primo precedente con Reja in panchina
Il primo precedente risale al cinque febbraio del 2012: la Lazio preparò la trasferta di Genova in una situazione di emergenza totale: la nevicata che si è abbattuta sulla capitale costrinse i biancocelesti a non disputare la rifinitura e a rimandare la partenza verso il capoluogo ligure . L’orario scelto per la gara (le 12.30) non ha aiutato il club, che si è costretta ad attendere in sede l’arrivo alla spicciolata dei calciatori (Diakitè era rimasto bloccato a casa, impossibilitato dal superare la neve che gli impediva di uscire dalla sua abitazione).

La Lazio chiese invano lo spostamento della partita, ma fu costretta a partire ugualmente (nel pomeriggio la Roma, che ospitava all’Olimpico l’Inter, chiese e ottenne lo slittamento di qualche ora del match). Reja si ritrovò senza Hernanes infortunato, con Rocchi costretto ad abbandonare il campo dopo quindici minuti dopo aver forzato e con una squadra ricca di seconde linee (giocò anche il giovane Rozzi in attacco). Il match terminò 3-2 per i rossoblù.
Inzaghi e i salti mortali per scegliere una Lazio anti Genoa
Situazione simile, o forse peggiore, quella vissuta da Simone Inzaghi a febbraio del 2019. La sua Lazio si presentò a Genova con un’emergenza pazzesca, che coinvolse la difesa (senza Luiz Felipe, Wallace e Bastos, con Radu a mezzo servizio costretto ad abbandonare il campo e ad essere sostituito da Lucas Leiva, che chiuse la gara da centrale difensivo) e il centrocampo (orfano di Parolo, Milinkovic, Luis Alberto e Leiva, costretto a migrare in difesa).

Inzaghi giocò l’intera ripresa con il giovane Bruno Jordao sulla mediana, all’esordio assoluto (a parte qualche piccolo spezzone) con i titolari. Nonostante le difficoltà la Lazio giocò una gara gagliarda: passò in vantaggio con Badelj, sfiorò il raddoppio con lo stesso regista (un tiro al volo eccezionale che si stampò sulla traversa) e cadde solo in pieno recupero.
Genova rievoca gare complicate e situazioni difficili: Sarri si augura di fare meglio rispetto ai suoi predecessori, chiamati a gestire e risolvere situazioni di grande difficoltà. Riuscirà a trovare un undici in grado di fare risultato e andare oltre l’emergenza? Sarà in grado di limitare i danni e permettere alla Lazio di muovere la classifica?