La partita di lunedì scorso a Marassi contro il Genoa, oltre gli importantissimi tre punti, ha regalato alcune certezze in più che sembravano smarrite anche al tecnico toscano, soprattutto nel reparto offensivo
Una partita già complicata di suo è diventata quasi proibitiva per il delicato momento che i biancocelesti stanno attraversando. La sconfitta nel derby ha lasciato pesanti strascichi anche nell’ambiente, due espulsioni rimediate nell’infuocato finale della stracittadina e due infortuni hanno finito per decimare la rosa già esigua a disposizione del tecnico Maurizio Sarri. C’era da dare una svolta non soltanto mentale ma anche tattica, ecco che l’ex all’allenatore di Juventus, Napoli e Chelsea ha rispolverato uno schema a due punte che lo scorso anno aveva funzionato tanto e bene.

Sabato prossimo sarà un dejavu allo stadio Olimpico, perchè nell’anticipo pomeridiano delle ore 15 arriverà a Roma il Torino di Marco Baroni, il tecnico che lo scorso anno, arrivato tra lo scetticismo generale, ha comunque regalato alcuni mesi di calcio davvero spettacolare che avevano issato i biancocelesti nelle parti alti delle classifiche sia in Italia che in Europa. Le solite incomprensioni sul mercato hanno poi frenato il girone di ritorno della Lazio che, con la sconfitta in casa nell’ultima gara casalinga del campionato contro il Lecce, non soltanto ha condannato la Lazio a restare dopo otto partecipazioni consecutive fuori dalle competizioni europee, ma ha anche sancito l’addio del tecnico toscano.
Ora serve la conferma
Emergenza era a Genoa, emergenza sarà anche sabato contro il Torino. Sembrano non finire mai infatti i problemi per Sarri che continua a perdere almeno due giocatori a partita per infortunio e, anche se ci sarà il rientro dopo aver scontato la squalifica di Belahyane a centrocampo, saranno i terzini questa volta a essere contati. Hysaj e Tavares sono quelli che ad oggi restano in salute e partiranno dal primo minuto, poi in corso d’opera Sarri sarà chiamato, in caso di necessità, ad adattare qualcuno, come Patric, Gila o addirittura Prostvgaard.

Ma per fortuna l’abbondanza almeno regna sovrana nel reparto d’attacco, ecco perchè il tecnico toscano molto probabilmente schiererà nuovamente la squadra con un 442 o 4231 che dir si voglia, con Zaccagni e Cancellieri sugli esterni e Dia e Castellanos in attacco. Proprio la scelta di affidarsi alla coppia di attaccanti che lo scorso anno ha fatto la fortuna della Lazio di Baroni, anche a Genova si è rivelata vincente, con un lavoro enorme da parte del senegalese, soprattutto in fase di non possesso, oltre a tre ammonizioni provocate tra gli avversari, e un gol e un assist del Taty Castellanos sempre particolarmente efficace quando gioca in coppia con il gemello del gol.
Una coppia che funziona
“Insieme a Dia gioco meglio”. Lo ha detto il Taty nella pancia di Marassi al termine della partita decisa proprio da un suo gol e da un suo assist decisivo per la rete d’apertura di Cancellieri. Perchè sono anche i numeri a sancire quella che oramai sembra anche una coppia talismano. Da quando lo scorso anno, alla terza giornata contro il Milan, Dia fece il suo esordio in biancoceleste al fianco di Castellanos, la Lazio ha vinto 12 delle 18 gare disputate in campionato con la coppia al centro dell’attacco, a fronte di due sole sconfitte.

Numeri importanti che testimoniano come i due si integrano a dovere e fanno girare meglio tutto il resto della squadra. L’argentino più attaccante d’area di rigore, anche se ha preso gusto a servire assist decisivi ai compagni, già tre in cinque giornate in questa stagione, mentre l’attaccante del Senegal preferisce agire tra le linee e farsi trovare sempre libero dal compagno che porta avanti il pallone. Su Dia pesa il gol divorato nel derby che poteva cambiare la storia della stracittadina, ma la prestazione tutta carattere, volontà e tecnica contro il Genoa, ha fatto capire anche il suo spessore mentale. Sarri si affida quindi alla coppia del gol per scardinare anche il Torino dell’ex Baroni, per ottenere la seconda vittoria consecutiva, risalire in classifica e andare alla sosta per le Nazionali con l’animo più sereno in attesa poi del rientro dei tanti infortunati.