Le valutazioni dei biancocelesti di Maurizio Sarri al termine della trasferta di Bergamo, gara valida per la settima giornata di campionato. Le pagelle di Atalanta-Lazio
Continua il momento negativo della Lazio. I biancocelesti di Maurizio Sarri cadono anche a Bergamo sotto i colpi dell’Atalanta e collezionano la quarta sconfitta su sette giornate di campionato. I biancocelesti, senza Rovella, Castellanos e Dele Bashiru, non riescono a

Atalanta-Lazio, le pagelle
Provedel 8: In campo contro Carnesecchi, con il quale era in ballottaggio per la maglia biancoceleste l’estate del 2022. Primo tempo in tranquillità: si sporca i guantoni solo nel finale per respingere una conclusione ravvicinata di Zappacosta. Nella ripresa, con i nerazzurri che salgono in cattedra, salva la Lazio con una super parata su Lookman. Decisivo
Marusic 7: Torna in campo dopo il ko di Genoa e torna a presidiare la fascia destra: Deve fronteggiare gli avversari più veloci e scattanti: Ahanor, Bernasconi e Soulemana. Se la cava con esperienza e senso della posizione. Partita di spessore.
Mario Gila 7,5: Prende in mano la difesa biancoceleste: bravo negli anticipi, non si fa troppi problemi a mandare la palla in tribuna quando pressato. Annulla Soulemana, poi si ripete su Krstovic. Una delle migliori prestazioni da quando veste la maglia della Lazio.
Romagnoli 7: Deve vedersela con Lookman, che prova a indietreggiare e a portarlo fuori dall’area di rigore. Gioca d’esperienza e regge bene l’urto. Leader del reparto difensivo, gioca una gara di grande personalità
Nuno Tavares 6,5: Al netto di qualche imprecisione nel palleggio, regala profondità e spinta: nel primo tempo sembra essere tornato quello dello scorso anno. Due o tre strappi, mettono in difficoltà la difesa nerazzurra. Cala alla distanza e dopo un errore di concentrazione, lascia il posto a Provstgaard.
Provstgaard sv: Entra nel finale per fare il terzino: difende bene e guadagna un corner.
Guendouzi 6: Torna dopo le due giornate di squalifica: chiama il pressing, fa salire la squadra, ma sbaglia troppi palloni in palleggio. Ha sul destro la prima palla gol della partita, ma la sua conclusione si perde di poco al lato. Copre bene, si piazza a schermo davanti alla difesa.
Cataldi 6: L’assenza di Rovella gli spalanca le porte della formazione titolare. Si piazza in regia e, nonostante il grande pressing di Pasalic (che sembra giocare quasi a uomo su di lui), prova di prima ad innescare le giocate degli attaccanti. Nella ripresa si trasforma in mediano difensivo.
Basic regge il centrocampo: Dia stenta in attacco
Basic 7: Terza da titolare per il centrocampista croato, che torna nel ruolo di mezzala sinistra. Nel primo tempo gioca con semplicità, giocando di prima, partecipando alla manovra e salendo in pressing sugli avversari. Tenta la fortuna su calcio piazzato: il tiro viene respinto da Carnesecchi. Nella ripresa recupera alla grande su Lookman e regala fisicità davanti alla difesa. Esce stremato dopo 75′.

Vecino 6: Bentornato. Entra nel finale e regala fisicità ed esperienza. C’è ancora bisogno di lui in questa Lazio.
Cancellieri 6: Ci aveva lasciato con la splendida doppietta contro il Torino. Dopo pochi minuti ha una buona chance, ma non riesce ad approfittarne. Esce dopo venti minuti, toccandosi il flessore. L’ennesimo guaio muscolare di questa stagione.
Isaksen 6: Entra in corsa al posto di Cancellieri, nello stadio che lo scorso anno lo aveva visto protagonista. Regala qualche segnale di rinascita dal punto di vista fisico: nel finale, con l’Atalanta in attacco è costretto a trasformarsi in terzino: soffre nell’uno contro uno con Lookman: da tutto, fino alla fine.
Dia 5,5: Torna a muoversi da centravanti, al posto di Castellanos: dopo quaranta secondi sbaglia un controllo che avrebbe potuto portarlo davanti al portiere. Si muove tanto, ma fatica ad entrare in partita. Aiuta la squadra nel palleggio e si trasforma in centrale aggiunto: manca però il suo apporto in zona offensiva, quando sarebbe stato fondamentale nel guadagnare palloni, far salire la squadra e respirare la difesa.
Zaccagni 7: Brucia i tempi e torna in campo con una settimana di anticipo rispetto alle previsioni. Si muove tanto, regala a Guendouzi l’assist per la prima conclusione pericolosa della gara. Si sacrifica, corre, e da una mano alla difesa. Per uno che, teoricamente, doveva essere al 50%, è una gran bella risposta.
Pedro 6: Ci mette esperienza, nel finale di gara. Un’assist per Isaksen, sporcato dai difensori nerazzurri, grida vendetta.