Lazio, per ogni trofeo spesi 72 milioni. E intanto Tare…

Domenica 20 novembre alle ore 17 con Qatar-Ecuador prenderà il via il campionato mondiale, il primo da giocarsi in inverno, così come comanda il dio denaro. In questa fase, con tutte le leghe ferme fino a gennaio, il calciomercato tornerà l’argomento principe. In tale ambito, in casa Lazio è emerso un dato importante circa gli investimenti effettuati nell’ultimo decennio.

Dal 2008, ovvero dal suo approdo come direttore sportivo, è Igli Tare l’uomo scelto da Claudio Lotito come braccio pratico per acquisti e cessioni. Una scelta, quella del dirigente albanese, che avvenne un po’ a sorpresa perché il calciatore a Roma arrivò da neofita nel ruolo affidatogli dall’imprenditore romano.

Festa laziale per la Supercoppa vinta nel 2'17.
Basta, Radu e Lulic festeggiano la Supercoppa Italiana del 2017 (LaPresse)

Nato a Valona, 50 anni il prossimo 25 luglio, Tare è in scadenza di contratto con i biancocelesti, la sua volontà è di restare ma tutto dipenderà da Lotito. Quest’ultimo già ad agosto ha deciso di levare al suo ex centravanti la responsabilità della Primavera, affidandola ad Angelo Fabiani, fino alla stagione 2020-2021 ds della Salernitana. Fabiani, 61 anni, potrebbe considerare stretta la gestione dell’Under 19, anche su questo si deciderà il futuro di Tare.

Il ds della Lazio: “Raggiunti ottimi risultati ma serve fare la Champions con continuità”

Come riporta Il Corriere della Sera, prendendo in esame l’ultimo decennio, i capitolini hanno alzato quattro trofei (Coppa Italia nel 2013 e 2019 e Supercoppa nel 2017 e nel 2019), ovvero vincendo un titolo in media ogni 71,6 milioni spesi, su un totale di 286,7 milioni, un dato che pone la Lazio al 13° posto per esborso, molto al di sotto delle concorrenti. La Juventus nello stesso periodo ha trionfato 17 volte ed è seconda con una media di 87 milioni a titolo. In coda a questa speciale graduatoria c’è la Roma. I giallorossi hanno speso il quadruplo della Lazio, stima ottenuta sommando il monte ingaggi lordo e la quota di ammortamento dei cartellini (tenendo conto dei bilanci del 2021, pubblici di tutte le società), la Lazio sta intorno ai 135 milioni, l’Inter oltre i 250, la Juventus supera i 415.

Igli Tare
Igli Tare, ds della Lazio (LaPresse).

«I risultati raggiunti, per i soldi investiti, sono ottimi, ne siamo orgogliosi – spiega Tare – Ma vogliamo salire di livello. Sarebbe importante entrare in Champions per qualche anno di fila». Un club che vive in primis di diritti tv e trading, senza un presidente che ricapitalizzi in modo continuo – come ad esempio fa Dan Friedkin che spesso interviene con capitale personale per garantire la continuità aziendale giallorossa– deve saper vendere bene, soprattutto deve cercare di essere in Champions per, tre, quattro anni di seguito, che tradotto fanno, botteghino e market pool inclusi, 200 milioni circa.
Ovviamente senza la competenza non si va lontano, si possono sbagliare acquisti per tanti motivi, la bravura sta sia nel limitare questi errori, sia nel non farli diventare un peso per la società, non piazzando i colpi sbagliati. Infine, tornando a Tare, ma varrebbe per ogni ds, l’uomo mercato e il tecnico devono andare nella stessa direzione, ogni deviazione da questa regola aurea comporterebbe solo disastri, economici e tecnici con salari da pagare per calciatori inutilizzati, con l’aggravante di uno spogliatoio che non sprizzerebbe certo soddisfazione. Inclusa quella dell’allenatore.